Si sono celebrati questa mattina a Rivolta d'Adda (Cremona) i funerali di Emiliano Mondonico, l'ex tecnico di Torino e Atalanta scomparso giovedì mattina a 71 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore all'addome. Il Commissario Straordinario della Lega Nazionale Professionisti Serie A Giovanni Malagò ha disposto l'effettuazione di un minuto di silenzio prima di tutte le gare dell'undicesima giornata di ritorno per commemorare la scomparsa. Anche il mister della Giana Erminio Cesare Albè ha avuto occasione di conoscerlo meglio durante l'evento "Sport palestra di vita" nel dicembre 2014. Questo il comunicato della compagine martesana: "L’A.S. Giana Erminio porge le più sentite condoglianze alla famiglia, e vuole ricordarlo con questa foto, scattata nel dicembre 2014 durante l’evento “Sport palestra di vita”, dove erano invitati a portare la propria testimonianza di sport applicato alla vita due personaggi come mister Cesare Albè ed Emiliano Mondonico, due che su queste cose “si capivano”.

Invece, La Gazzetta dello Sport lo ricorda così:

Lottava col cancro da sette anni, lottava con rabbia come quando era in panchina. Emiliano Mondonico era così, un’icona nazional-popolare del calcio pane e salame. Generoso, ribelle, spiazzante, mai banale. Quello che, da giocatore, si faceva squalificare apposta per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano. Ma che amava anche i Beatles, tanto da aver sperato fino all’ultimo di seguire a Liverpool l’amata Atalanta che lo scorso dicembre ha umiliato l’Everton. Quello che nella sera della finale Uefa del Torino ad Amsterdam alzava la sedia per protestare contro l’arbitro. Nell’immaginario collettivo quel gesto è diventato il simbolo di chi non sopportava le ingiustizie: dopo la prima operazione, decine di granata si ritrovarono al Filadelfia, che era ancora un rudere, alzando una sedia… A Firenze, poi, gli hanno dedicato una via. Amatissimo, oltre i colori della maglia. “Ci sono trenta possibilità su cento che la Bestia ritorni”, aveva detto qualche mese fa pensando al controllo di febbraio. Dopo quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino, aspettava la Bestia con il solito coraggio. “Il calcio mi dà la forza di per continuare la sfida”, diceva e ripeteva a chi lo conosceva e lo amava. Aveva compiuto 71 anni appena tre settimane fa"

Sezione: EDITORIALE / Data: Sab 31 marzo 2018 alle 10:15
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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