Chieti, Lanciano, Casale e ora il Monza. Paolo Di Stanislao ci riprova. Nonostante i fallimenti, lui in questo calcio ci vuole entrare a tutti costi. Gli è andata male al Chieti nel 2006. La storia racconta che la squadra non fu nemmeno iscritta al campionato. Fatti avvolti dal mistero. "In estate - si legge su ChietiCalcio.com  - due imprenditori romani (Paolo Di Stanislao e Giuseppe Ielo) si manifestano disposti ad accollarsi parte dei debiti e rilevano la società (come comprovato da regolare atto notarile stipulato in data 09/07/06). Per motivi ancora non ben chiari Di Stanislao e Ielo non iscrivono la Calcio Chieti 1922, che tuttavia esiste ancora e non risulta fallita, a nessun campionato". 2006. Di Stanislao ritenta con il Lanciano, ma andò addirittura peggio. Prese il club abruzzese e lo fece fallire nel 2011. Nel 2013 fu condannato per bancarotta a sette anni. E' stato interdetto dai pubblici uffici e inibito dalla Figc (scadenza marzo 2015). Lo ritroviamo due anni fa a Casale dove - non potendo ricoprire ruoli ufficiali dopo il caso Lanciano - intesta le quote della società al figlio Andrea, appena 18enne. "Con il calcio mi sono già bruciato e non posso più sbagliare" (clicca qui) disse quando arrivò in Piemonte. Disertò però i summit e non fece nessuna ricapitalizzazione. Sparì nel nulla nel giro di pochi giorni.  E veniamo ai giorni nostri. L'ex uomo marketing della Lazio, la scorsa estate, tentò di acquistare il Bologna con una cordata romana e altri protagonisti che abbiamo avuto modo di conoscere in questi giorni a Monza: Montaquila, Bonetti e l'ex sindaco di Como Bruni. Di Stanislao avrebbe poi provato ad acquistare altre società come Lucchese, Campobasso, Paganese, Triestina e qualcun'altra che ci sarà sicuramente sfuggita. Un biglietto da visita inquietante insomma per l'uomo che dovrebbe risollevare le sorti del Monza, già inguaiato da pessime gestioni societarie. Su di lui, a questo punto, ci poniamo piu' di un dubbio, visto che la tanta agognata ricapitalizzazione non è ancora avvenuta.  Chiudiamo con un estratto di un articolo riportato dall'autorevole quotidiano La Stampa: "Paolo Di Stanislao è un personaggio che tutti si augurano sparisca definitivamente dal mondo del calcio". Probabilmente non sarà così...  E intanto, anche la Procura della Repubblica ha presentato un'istanza di fallimento contro la società brianzola. L'istanza - riferisce il Cittadino - è stata depositata martedì mattina al Tribunale fallimentare e va ad aggiungersi alle altre sei già presentate nei giorni scorsi. Anche la scadenza di ieri, intanto, è passata senza che l’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 sia stata ricapitalizzata per salvarla dal fallimento. Anzi, aumentano i dubbi sull’effettivo passaggio di proprietà dall’irlandese Dennis Patrick Bingham al bolognese di origini casertane Pietro Montaquila, annunciato lo scorso martedì. A gettare ombre su quanto avvenuto sono le risposte dello stesso nuovo amministratore unico del club alle domande che gli abbiamo posto.

Avete proceduto alla ricapitalizzazione da 1 milione e 200mila euro come più volte annunciato nei giorni scorsi? 
“Come società avevamo appuntamento oggi col direttore della banca, ma il discorso si è complicato quando ci è stato detto che per togliere la firma di Bingham da beneficiario economico del conto (l’obbligo di una firma di persona fisica è contemplato dalle leggi antiriciclaggio e tale beneficiario è l’unico soggetto abilitato a ricapitalizzare, ndr) era necessario non avere a carico istanze di fallimento in Tribunale. Tra l’altro quello dell’assenza di istanze di fallimento pendenti è una clausola che abbiamo inserito nel contratto d’acquisto. Siccome abbiamo nove creditori che ne hanno presentate di recente (le istanze dovrebbero essere due, per una somma totale reclamata di circa 80mila euro, e portano la firma di dipendenti e collaboratori del sodalizio biancorosso, ndr), domattina assieme al futuro presidente e al futuro responsabile marketing cercheremo di risolvere la questione con queste persone. Un’altra clausola prevede infatti che entro venerdì prossimo si proceda alla ricapitalizzazione, altrimenti il club tornerà nelle mani di Bingham”.

Si parla di ritiro delle istanze, ma giuridicamente è ormai impossibile, visto che è già stata fissata la prima udienza prefallimentare per il 24 febbraio… 
“Esatto. Ma la banca si accontenterebbe di avere le richieste di desistenza dei nove creditori (una è già stata presentata, ndr)”. 

Nel frattempo avete provveduto a pagare qualche piccolo debito? 
“Purtroppo abbiamo scoperto che Bingham, prima di andarsene, ha prelevato indebitamente 5.500 euro dei soli 9mila euro che c’erano sul conto dedicato della Lega Pro. Se non li restituirà, glieli detrarremo dalla buonuscita (circa 50mila euro, ndr). Ciò nonostante abbiamo staccato un assegno da 10mila euro a favore dell’Euro Hotel a parziale copertura del debito di circa 50mila euro e un assegno da 5mila euro a favore del Ristorante Argentèe a saldo”.

Attualmente lei, Piero Montaquila, è l’unico proprietario del Monza? 
“Sì, ma l’acquisto non si è ancora del tutto perfezionato. Prossimamente sarà creata una società che deterrà il 70-80% delle azioni del club”.

Chi saranno i proprietari di questo “nocciolo duro” e chi sarà il presidente del Monza? 
“Uno dei proprietari sarà Paolo Di Stanislao, che diventerà il presidente del club, del quale farà parte, come responsabile marketing, anche Fabio Bonetti (52enne bolognese di origini padovane, ex tennista professionista, attualmente project manager di uno studio legale commerciale, ndr). Gli altri nomi verranno comunicati in conferenza stampa, che spero si terrà venerdì prossimo”.

Si vocifera che dietro di voi ci siano i titolari di G Diamonds, società di Vienna che si occupa di investimenti in diamanti e pietre preziose… 
“No. È però possibile che le obbligazioni che verseremo in banca per la ricapitalizzazione saranno quelle di G Diamonds”.

Quando pagherete gli stipendi di settembre e ottobre? 
“Spero entro venerdì prossimo, in modo da bloccare lo svincolo di tre giocatori importanti”.

Considerazioni finali: troppe cose non tornano e la conferenza stampa sarà necessaria per chiarirle. Ad esempio, come può la banca sapere delle istanze di fallimento se queste non sono pubbliche, non considerando le indiscrezioni giornalistiche?Come mai alla Camera di Commercio è stato finalmente registrato che Bingham era diventato amministratore unico in sostituzione del Consiglio d’amministrazione presieduto da Anthony Armstrong-Emery, ma non il passaggio di proprietà dalla società Lucky Seven dell’imprenditore inglese al sedicente imprenditore irlandese? Considerando anche le clausole summenzionate nell’articolo e il fatto che Bingham abbia ancora la firma sia in banca che in Lega Pro, non è che martedì scorso, invece di un contratto definitivo di compravendita, è stato firmato un cosiddetto contratto condizionato? In attesa di risposte comunichiamo delle certezze. Il futuro nuovo presidente, Paolo Di Stanislao, 54 anni e mezzo, romano di origini teramane, ex concessionario marketing e merchandising della Lazio, successivamente è diventato proprietario prima del Lanciano e poi del Casale. Con lui alla guida la prima società è fallita e la seconda è stata esclusa dai campionati della Lega Nazionale Dilettanti. Per i reati commessi a riguardo del “crack” del Lanciano è stato condannato in primo grado a 7 anni di reclusione e a 3200 euro di multa oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Naturalmente è stato pure inibito dalla Federcalcio per tre anni, termine che scadrà il prossimo 22 marzo. Per quanto riguarda il rischio di fallimento, ci sono cinque creditori che se non verranno pagati entro dopodomani presenteranno istanza. Del resto non c’è da meravigliarsi della “pioggia” in arrivo quando i debiti verso i dipendenti e i fornitori ammontano ormai a circa 2 milioni di euro.  Nel mezzo di questo quadro catastrofico c’è una squadra che non è diventata un’“armata Brancaleone” solo grazie all’abilità dell’allenatore Fulvio Pea, ma i cui tifosi devono cominciare ad accendere i ceri e a pregare per la sua salvezza. 32 punti sono troppo pochi a 17 giornate dal termine per rimanere in Divisione Unica, cioè tra i professionisti. Considerando che se ne sono andati nell’ultimo mese 16 giocatori tra i più importanti e che altri potrebbero fare le valigie, considerando che arriveranno almeno 2 punti di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi nei termini previsti, considerando la situazione societaria sempre più nera e, al contrario, le operazioni di rinforzo delle rose avviate dai club alle spalle in graduatoria, beh, affidarsi a San Giovanni Battista e a San Gerardo de’ Tintori è il minimo… Per chi non crede ai miracoli, ma alle magie, allora gli uomini giusti cui affidare le proprie speranze sono, oltre a Pea, il direttore sportivo Gianni Califano e il direttore tecnico Alfredo Pasini. Questi due, senza soldi, stanno cercando di rimpiazzare i partenti con dei giocatori giovani o in cerca di riscatto senza particolari velleità riguardo all’ingaggio. L’esperienza e il carisma del tecnico di Casalpusterlengo dovrebbero fare il resto. Le novità in uscita delle ultime ore sono la rescissione consensuale di Leonardo Massoni, da due settimane fuori rosa e oggi accasatosi alla Carrarese, e le destinazioni di Marco Perini e Alessio Vita, che hanno firmato rispettivamente per il Renate, ieri, e per il Sassuolo, oggi. Il club neroverde ha però girato in prestito il “folletto” dal sicuro avvenire al Vicenza. Venerdì prossimo il Collegio arbitrale della Lega Pro svincolerà gli ultimi tre giocatori che lo scorso 6 novembre hanno messo in mora la società, cioè Gabriele Franchino, Matteo D’Alessandro e Andrea Gasbarroni. Naturalmente la continuamente promessa ricapitalizzazione potrebbe far ritirare a questi la richiesta, così come ha fatto il capitano Marco Anghileri venerdì scorso “sulla fiducia”. Sul fronte degli arrivi si attende entro dopodomani la firma sui contratti dell’attaccante Pasquale De Vita, proveniente dalla Virtus Lanciano, del centrocampista Mario Gargiulo, proveniente dal Brescia, e del difensore Manuel Ferrani, proveniente dall’Alessandria. Inoltre si sta trattando l’ingaggio del centrocampista Marco Gallozzi, attualmente in forza al Matera, e soprattutto del centrocampista francese Gaël Genevier, ex giocatore di Serie A con il Perugia e il Siena e ora in organico nel Lumezzane. Ci sarebbe poi la “carrettata” di 6 o 7 elementi procacciati dalla nuova “governance”, ma pare che solo un paio di loro, provenienti dalle Primavera di Roma e Lazio, abbiano i numeri per approdare in Brianza. Infine, difficilmente il difensore inglese Myles Anderson, il trequartista Roberto Candido e l’attaccante Giovanni Terrani rientreranno per fine prestito dalla Pro Patria in questa sessione di mercato. A proposito della squadra di Busto Arsizio, non è più l’unica del girone cui è stato inflitto 1 punto di penalizzazione in campionato (lo scorso 1 dicembre): oggi la Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha penalizzato di 1 punto anche il Mantova e il Pavia. Mal comune, mezzo gaudio.

Sezione: EDITORIALE / Data: Gio 22 gennaio 2015 alle 17:00 / Fonte: monza-news.it / mbnews.it
Autore: Mattia Vavassori
vedi letture
Print