Tagliare il traguardo dei 200 gol nel calcio dilettantistico senza neanche accorgersi perché il suo obiettivo è vincere il campionato e riportare la Tritium in Eccellenza, squadra e categoria dove era si era affermato tredici anni fa all’inizio della carriera. Questa è la storia di Franco Franchini, per tutti “Frank”, 34 anni di Dalmine che nella vita, oltre a segnare gol a raffica, fa l’operaio in un’azienda di Stezzano. “So che ero vicino ai 200 gol alla fine della scorsa stagione – spiega il bomber della Tritium -; ma non ho mai considerato quelli di Coppa perché pensavo non contassero”. E invece sono gol ufficiali a tutti gli effetti, così prima di quest’anno il suo score era di 195 reti tutto compreso. In estate, dopo tre stagioni all’AlbinoGandino con 53 gol segnati, ecco l’approdo all’ambiziosa Tritium, dove aveva già giocato due stagioni in Eccellenza dal 2003 al 2005 mettendo a segno 31 gol. E a Trezzo ha continuato a segnare: i suoi centri sono già 10 (otto in campionato più due in Coppa Italia) che hanno portato lo score a quota 205. “Essere un attaccante vuol dire finalizzare al meglio il gioco della squadra, quindi avere sempre quella voglia di insaccare la palla in rete”. Così, senza accorgersi, Frank ha tagliato di slancio il traguardo dei 200 e domenica scorsa in casa con la Settalese un’altra doppietta per arrivare a 205: “Non ho mai tenuto un conto così esatto – dice -; adesso l’obiettivo che mi pongo è arrivare a 250 e naturalmente cercare di vincere questo campionato. Abbiamo iniziato bene e voglio ringraziare i miei compagni per i gol che faccio”. Cresciuto nell’AlbinoLeffe, Franchini nel 2002 è stato prestato al Palazzolo dove ha debuttato in Serie D segnando gli unici 7 gol in quella categoria. Poi l’arrivo in una Tritium che puntava in alto e cominciava a mettere le basi per il salto nei professionisti dopo aver conquistato nel 2005 la Serie D. Lui però rimase in Eccellenza e andò alla Ghisalbese dove in quattro stagione realizzerà 62 gol. Perché via da Trezzo? “All’inizio della stagione in Serie D ero rimasto ma poi non trovavo spazio, così mister Mismetti mi ha consigliato di scendere di categoria per giocare e infatti alla Ghisalbese sono esploso grazie anche a mister Gatti”. Dopo Ghisalba, Franchini gioca con Villa d’Adda, Grumellese, Stezzanese, Trevigliese, Paladina e AlbinoGandino distribuendo reti in tutta la provincia, quindi il ritorno al primo amore: "Sì, ho sempre pensato di voler tornare a Trezzo. Prima di tutto perché è una società storica e una piazza importante. Poi mi ha convinto il progetto della nuova dirigenza. Ci sono tutti gli ingredienti e gli stimoli che mi hanno fatto scegliere di tornare”. Che differenze hai trovato dopo dodici anni? “Premesso che erano altri tempi, devo dire che l’entusiasmo e la voglia di vincere sono le stesse e quello che mi ha colpito è stato ritrovare tanti tifosi di allora, sempre attaccati alla maglia”. A proposito di maglia, perché giochi con il numero 11? “A dir la verità ho sempre avuto il 9, poi nel 2013 durante la parentesi con la Trevigliese in cui non segnavo, io e la mia fidanzata Giulia abbiamo preso un cane nato il giorno 11. Sono passato al Paladina e ho chiesto la 11. Come per incanto ho ripreso a segnare e non l’ho più lasciata”. Il cane si chiama Spillo, guarda caso come il grande Altobelli.

Sezione: EDITORIALE / Data: Lun 11 dicembre 2017 alle 21:20 / Fonte: Edizione cartacea de "L'Eco di Bergamo" del giorno 8 dicembre
Autore: Stefano Spinelli
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