Entra nel vivo il mercato del Piacenza, che ha messo a segno mercoledì il primo colpo per la stagione ventura: nessuna particolare sorpresa rispetto ai vari rumors, il tassello che Matteassi ha regalato a mister Franzini è Matteo Marotta, centrocampista ex Giana Erminio e pallino del tecnico piacentino, che può così contare su un gradito innesto per l'annata ventura. Un'operazione “come le altre” per il club, l'operazione della vita per il classe '89, che ha salutato la sua Giana dopo ben nove stagioni proprio al “Garilli”, quando i biancazzurri caddero 4-2 nel primo turno dei playoff proprio contro la formazione biancorossa: quella che è la nuova squadra del capitano, quello che sarà il nuovo stadio del capitano. Dell'ex capitano.  “Ex”, quella parola pesante, quell'avverbio che anteposto a un sostantivo indica la decaduta o cessata condizione e/o funzione espressa dal sostantivo. Difficilmente infatti Marotta sarà capitano del Piacenza, anzi, proprio da Piacenza inizierà la sua nuova vita, completamente da zero: la sua prima esperienza in un altra squadra, la sua prima esperienza lontano da casa, la sua prima esperienza senza uno zoccolo duro di rosa costantemente confermato, la sua prima esperienza senza le luci della ribalta già addosso, quelle dovrà conquistarsele. Situazioni emotivamente nuove, che saranno probabilmente l'unico scoglio col quale il centrocampista dovrà confrontarsi: sul lato tecnico c'è ben poco da dire, e risulta anche inimmaginabile un possibile “non farsi valere”, come si gioca a calcio Marotta lo sa, ma il lato interiore, quello di pancia, è altro. E' li che deve scattare la nuova maturità, il nuovo confronto: spesso si dice che a 30 anni (29, la soglia del cambio numero è prossima!) può iniziare una nuova vita, il primo cosiddetto giro di boa, quello che arriva quando sei giovane e adulto allo stesso tempo, lontano sia dall'asprezza che dal declino, vedremo se così sarà. Vedremo se, ricordando quanto scritto giorni fa, Marotta sarà salito su un Frecciarossa. Il bagaglio che si porta dietro è importante, intenso ma leggero, sicuramente quello sarà di aiuto: ma senza l'errore eventuale di guardarsi indietro. Iniziare da dove si è finito, che strano il destino. Ma era il momento dell'ora o mai più, quantomeno non ci sarà mai il rimpianto del non averci provato. Del resto, nel celebre libro Le avventure di Peter Pan, James Matthew Barrie ricorda che “Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l’ebbe, quella sera, il coraggioso Peter"...

Sezione: GIANA ERMINIO / Data: Gio 14 giugno 2018 alle 10:00 / Fonte: TuttoC.com
Autore: Mattia Vavassori
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