Gaia Ghislotti è la giovane moglie di Andrea Paganelli, terzino sinistro classe ‘84 in forza alla Tritium da questa stagione e con un passato in serie D con le casacche del Pontisola e del MapelloBonate. E’ lei la Lady Tritium di questa puntata.

Dove vi siete conosciuti tu e Andrea e quando avete capito di poter stare insieme?
"Ci siamo conosciuti una sera del 2010 in una discoteca nella zona di Bergamo dove abitiamo. La storia è partita benissimo: ci siamo trovati subito".

Sappiamo che siete sposati da pochi mesi: è stato lui per primo a chiederti la mano?
"Esatto, dallo scorso agosto. E' stato lui a farmi la proposta di matrimonio: era una domenica sera, io ero appena tornata a casa e mi ha fatto la classica proposta con l’anello. Non me l’aspettavo".

Andrea riesce a gestire gli impegni con la vita coniugale?
"E’ sempre abbastanza tirato, non fa nemmeno in tempo a tornare dal lavoro che parte per all’allenamento: ormai il calcio è la sua vita ma lo fa con piacere, non gli pesa".

Gaia, qual è il tuo rapporto con il mondo del calcio avendo un marito che pratica questo sport?
"Prima di conoscere Andrea non sapevo neanche in quanti giocavano (ride ndr). Da quando c’è lui qualcosa riesco a "masticare" di questo sport; ogni tanto ho la possibilità di andare a vederlo e quindi sono riuscita a capire qualche regola in più".

Verifichiamo subito il livello di conoscenza che hai raggiunto: ci spieghi la regola del fuorigioco?
"Andrea me l’ha spiegata un po’ di volte: sinceramente non so se sono in grado di ripeterla ma ci provo: “un calciatore non deve essere troppo in avanti rispetto agli altri…o qualcosa del genere?".

Qualcosa del genere ma non è proprio questa la regola esatta…
"Meglio lasciare perdere (ride, ndr)".

C'è stato un momento sempre calcistico che ha influenzato la vostra vita di coppia?
"Direi che momentaneamente non c’è stato nessun momento del suo vissuto calcistico che ha influenzato particolarmente la nostra unione".

Cosa fai tu nella vita?
"Io svolgo la mansione di infermiera da cinque anni presso l’ospedale di Bergamo nel reparto di ortopedia. Faccio i turni: mi capita di lavorare anche di domenica e nelle festività come Natale e Capodanno, non mi fanno mancare niente. La possibilità di vedere Andrea è un po’ ardua, tante volte esco io ed arriva lui, ci si incontra pochissimo, però si riescono a trovare i momenti per stare insieme".

Qual è stato il periodo o l’episodio calcisticamente più importante di Andrea?
"L’ ho visto abbastanza emozionato quando ha disputato la finale di Coppa Italia a Perugia con la sua ex squadra del Pontisola. Avevano organizzato un pullman di tifosi al seguito ed io mi ero aggregata: quando sono giunta sul posto e l’ho guardato negli occhi ho capito che per lui era un momento importante. Hanno perso ai rigori però è stata una partita molto sentita da Andrea ed io l’avevo seguito".

Qual è stato il regalo più bello che ti ha fatto finora?
"Sicuramente i due anelli, uno dei quali era per la promessa di matrimonio".

Andrea dovresti conoscerlo abbastanza bene, visto che vivete insieme: dicci un pregio e un difetto.
"Un pregio? E' buono ed è di una una bontà d’animo che arriva addirittura alle stelle. Un difetto? E' un po’ pigro, su certe cose cerca sempre di rimandare".

Per concludere c’è qualcosa in particolare che vorresti dirgli tramite questa intervista oppure fargli un augurio speciale?
"Vada sempre avanti così ed abbia mille gratificazioni: nella vita, nel calcio ed in ogni campo. Da quando lo conosco mi ha sempre dato belle soddisfazioni sia lavorative che calcistiche. Andrea merita sempre il meglio".

Sezione: LADY TRITIUM GIANA / Data: Gio 28 novembre 2013 alle 10:00
Autore: Rossana Stucchi
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