A seguito della vittoria contro la Pistoiese, e del terzo risultato utile consecutivo conquistato dalla Giana Erminio, si è espresso in questi termini il mister biancoceleste Cesare Albè, che ripercorre i suoi 23 anni nella compagine martesana sulle colonne del quotidiano Corriere dello Sport: “Il segreto di questa longevità è nella società, soprattutto in un grande presidente che ha tanta pazienza”.

Ci sono stati momenti non facili, come nella passata stagione quando la Giana non ottenne una vittoria in casa da nove mesi, e altri entusiasmanti: “Non è facile sceglierne uno. L’approdo in Lega Pro è stato straordinario, avvenuto nel momento in cui avevamo perso una gara in casa all’ultimo minuto su calcio piazzato. Pensavamo che quella partita ci avesse condannato ma i risultati dagli altri campi ci favorirono. I periodi peggiori riguardano le retrocessioni. L’ultima è stata pesantissima perchèavemmo un’annata molto buona, resa impossibile da infortuni pesantissimi. Il nostro capitano, ad esempio, smise praticamente di giocare. Non ho mai praticamente avuto la rosa a disposizione. Giocavamo in Eccellenza e retrocedemmo in Promozione dopo i play out. Quello fu il momento più basso. Credevo molto, però in quel gruppo. Il giorno dopo parlammo col presidente e vennero tutti confermati. Da lì è partita la nostra scalata e non è un caso che quasi metà del gruppo di allora sia con noi ancora oggi".

Sul presidente Bamonte: “E’ una persona con uno spirito giovane e tutto quello che succede di buono a Gorgonzola, lo dobbiamo a lui. E’ la verità. Io ci litigo ogni settimana ma tutto quello che accade di positivo è merito suo. Non a caso è lì da oltre trent'anni. Penso sia l’unica persona indispensabile”.

Giana Erminio terza squadra della città metropolitana di Milano dopo Milan e Inter: “Non ci penso molto. E’ stato certamente bello diventare la terza squadra di Milano. E’ impensabile però paragonarci a realtà come Milan e Inter. Noi siamo al terzo anno di Lega Pro. Tempo fa eravamo quasi convinti che saremmo retrocessi perché siamo passati dalla serie D alla Lega Pro, senza passare dalla C2. Fino all’Interregionale ci allenavamo tre volte a settimana. Poi, salendo, abbiamo perso, ad esempio, il capitano Chiappella che non riusciva a conciliare l’impegno con il lavoro in banca”.

Sugli obiettivi della Giana: “Quest’anno abbiamo molte convinzioni. Contro di noi fanno fatica tutti. Siamo arrivati in Lega Pro e dico sempre a tutti gli allenatori che se ci sono arrivato io, senza neanche sognarlo, ce la può fare chiunque. Sognare aiuta. I miei giocatori devono avere l’ambizione di fare qualcosa in più: se ci riesce con la Giana, meglio ancora. La squadra ha acquisito sicurezza: l’importante, ora, è mantenere l’umiltà”   

Sezione: LE INTERVISTE / Data: Gio 09 febbraio 2017 alle 18:30
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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