Il capitano della Giana Erminio Matteo Marotta, che ha totalizzato in questa stagione 20 presenze e 1 rete, è stato intervistato dai colleghi di ZonaCalcio.net, esprimendo un bilancio su quanto fatto nel 2017, il modo con cui si è concluso, e lo spirito con cui si sono approcciate queste prime settimane di allenamento: “Avremmo preferito sicuramente finire il 2017 in maniera diversa avendo perso l’ultima partita dell’anno solare contro l’Arezzo. Ciò non toglie che siamo felici del percorso fatto fin lì e sappiamo che la sconfitta è avvenuta contro una squadra che, storicamente, ci ha quasi sempre messo in difficoltà, hanno grandi individualità e nel confronto con noi hanno giocato da grande squadra, demeriti a noi  e meriti a loro. Ci sono casi in cui è bene riconoscere il valore dell’avversario. In queste vacanze abbiamo ‘staccato’ soprattutto di testa, ma settimana scorsa ci siamo ritrovati tutti con grandissima gioia, felici di rivederci. Siamo un bel gruppo e nonostante si stia bene in vacanza la voglia di ricominciare era tanta e siamo decisamente pronti per la prossima partita”.

Le difficoltà del girone e un pensiero sulla prossima partita contro il Pontedera: “Quest’anno il nostro girone lo vedo molto più equilibrato, ad eccezion fatta del Livorno che già pone un bel distacco, cosa che quando li abbiamo affrontati non si prospettava. Sono tutte squadre molto attrezzate e la prossima che affronteremo è il Pontedera, che nonostante l’assenza di Pesenti sarà da temere, parliamo di andarcela a giocare, consapevoli della loro abilità in fase difensiva, sarà una bella sfida e daremo il massimo per ottenere un grande risultato”.

Il rapporto con l’inossidabile mister Albè: “Con lui ho un rapporto che dura da moltissimi anni, per me è davvero come un padre e tutta la squadra lo apprezza perché ci tiene molto a farci crescere dando priorità non solo al nostro essere calciatori ma innanzitutto uomini. AI suoi giocatori, anche se poi prendono strade diverse, lascia sempre qualcosa e c’è da esserne fieri”.

L’atmosfera che si respira all’interno dello spogliatoio: “Siamo un gruppo unito, cerchiamo di sentirci tutti responsabili coinvolgendo anche i più giovani, ma dando prima noi veterani l’esempio. Quest’anno siamo davvero molto fortunati, sono tutti bravi ragazzi e hanno capito come funziona lo spogliatoio, c’è una grande unione”.

Sulla regola degli under e degli over si esprime in questi termini: “Credo debba giocare chi è bravo, indipendentemente dalle regole, quelli che devono cambiare sono invece i settori giovanili. Penso a Spagna e Germania dove i giovani delle grandi squadre hanno comunque delle opportunità in club meno importanti della stessa categoria. Vogliono imporre vincoli per i giovani, ma chi è bravo il posto lo trova e non solo in Serie C. Sotto gli occhi di tutti c’è la Germania e il Borussia arrivato negli anni scorsi in finale di Champions senza spendere cifre esagerate”.

Infine, si svela sul suo idolo: “Ovviamente mi viene subito in mente Messi ma faccio anche il nome di Andrea Pirlo, che è il migliore centrocampista che abbia mai visto. Un vero e proprio idolo che ha cambiato il calcio, è sicuramente Pep Guardiola perché fa e ha fatto cose importanti, con il Barcellona e non solo. Vuole che si giochi a calcio, che i ragazzi crescano e ti lascia qualcosa, insomma una persona intelligente che arriva ai risultati tramite idee, gioco e crescita, in grado di spronare anche giocatori in ruoli diversi dai propri. Dal suo modo di concepire il calcio dovrebbero prendere spunto i settori giovanili, nei quali all’inizio non si dovrebbe badare al risultato, ma alla crescita. Sappiamo invece che gli allenatori che non si interessano al risultato, oggi dopo due partite vengono cacciati e si sacrificano altre cose”  

Sezione: LE INTERVISTE / Data: Mer 17 gennaio 2018 alle 11:30
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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