Dai colleghi di TuttoAvellino.it, è stato contatto telefonicamente il direttore del nostro portale Mattia Vavassori, che ha espresso le sue considerazioni sull'ultimo innesto di mercato dei campani, Matthias Solerio, che mister Walter Alfredo Novellino ha fortemente voluto con un requisito preciso: l'esperienza. Questa l'intervista integrale: "Dico ai tifosi dell'Avellino di stare tranquilli perchè la società ha portato in Irpinia un grande giocatore. A mio avviso tra due o tre anni lo vedremo in Serie A. Ho letto alcuni nomi accostati all'Avellino per il ruolo di terzino sinistro, ma posso garantire che Solerio è più forte di questi. Come spesso accade però, in Lega Pro i calciatori non hanno tanta visibilità e restano anonimi".

"Matthias lo conosco da tanti anni, ha cominciato con la Giana dalla Promozione, quando mister Albè lo volle fortemente all'età di 19 anni. Da quel momento è cresciuto in maniera esponenziale diventando il grande giocatore che è e vestendo anche la fascia di capitano. Per la Lega Pro è davvero sprecato. L'Avellino ha messo a segno un vero colpo di mercato. Anche lo stesso Albè lo scorso anno disse a microfoni spenti che avrebbe potuto giocare perfino nel Milan di Brocchi".

"E' un giocatore completo, sa difendere e sa spingere forte sulla fascia sinistra. E' stato utilizzato da centrale ma nasce terzino, quello è il suo ruolo naturale. Potrebbe anche giocare esterno di centrocampo in un 3-5-2. Realizza anche qualche gol".

Spende due parole anche dal punto di vista umano del difensore di Bussero:

"Un professionista. Serio, educato e umile. Sarà sempre il primo ad arrivare agli allenamenti. Lavora sodo per migliorare giorno per giorno e sono convinto che non avrà problemi ad ambientarsi nel breve termine in Serie B".

Infine, il miracolo sportivo della Giana Erminio:

"Dovete pensare che ancora oggi i giocatori del Giana lavorano al mattino e al pomeriggio si allenano. E' rimasto la maggior parte del gruppo storico dalla Promozione, fatta eccezione per alcuni nuovi innesti come Bruno e Pinardi. Per Matthias era lo stesso, ovvero, viveva il calcio non come professione ma come passione. Era un ragazzo come tanti che giocava a pallone e faceva altro. Ora per lui è un sogno che si realizza, è diventato un calciatore vero. Farà grandi cose, ve ne accorgerete".

Sezione: LE INTERVISTE / Data: Gio 02 febbraio 2017 alle 11:00
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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