Adriano Marzeglia, attaccante classe 1986, è un nuovo calciatore della Tritium. Il calciatore biancoazzurro, con alle spalle una lunga carriera tra serie C e serie D, in questa intervista ci parla di sè e si presenta ai suoi nuovi tifosi.

Benvenuto Adriano, come ti senti?
"Sono molto felice e sereno. Dopo un brutto periodo e un 2019 da dimenticare e cancellare, ho trovato una società spensierata, sana e seria che vuole alzare l'asticella dei suoi obiettivi. Sono quindi molto contento di essere approdato alla Tritium".

Hai una lunga carriera alle spalle.
"Non sono più un ragazzino, ne ho combinate tante nel mio percorso calcistico. Sono cresciuto nel Settore Giovanile del Milan con alcuni allenamenti e momenti vissuti in Prima Squadra nella stagione 2004/2005, anno in cui i rossoneri persero la finale ai rigori di Champions League contro il Liverpool con la famosa rimonta degli inglesi dal 3-0 al 3-3. In particolare, sono andato in panchina in due occasioni, a San Siro una volta e a Palermo in campionato. Era legato contrattualmente al Milan che mi ha girato in prestito in giro per l'Italia in serie C: sono stato a Rovigo, a Lecco e a Carrara. Terminato il contratto al Milan, sono stato nella serie B del Belgio. Dopo questa bellissima esperienza all'estero, sono tornato in patria nell'ex serie C1 a Gallipoli, dove ho vinto il campionato. Forse qui ho perso il treno giusto per il professionismo. A 23 anni sono andato in serie D a Messina, con una scelta sbagliata. Quello che dico ora ai giovani è di non guardare ai soldi ma di mirare alle categorie più alte per i propri sogni e per il proprio benessere di calciatore e status. Qui è iniziato il mio calvario della serie D dai 23 anni fino ai 30. Ho giocato tra serie D ed Eccellenza. Ho vinto tre campionati a Martina Franca, a San Benedetto e a Piacenza, dove ho disputato la mia migliore stagione con 23 gol realizzati con record di punti di squadra (96, ndr); a 31 anni sono rientrato nel calcio che conta andando a Renate, dove ho fatto bene in serie C con 9 reti messe a segno nella sola andata: mi si sono aperte porte importanti nel calciomercato ma avendo un biennale non sono riuscito ad uscirne, facendo l'ennesimo errore di scendere di categoria andando al Rezzato. Il resto è storia recente, con due stagioni non buone e proficue sotto l'aspetto delle marcature realizzate. Ho cambiato parecchie squadre, in primis la Giana Erminio, in seguito la Pro Sesto, il Picerno ed il Seregno in questi ultimi mesi".

Come interpreti il tuo ruolo?
"E' importante: mi carica di pressioni e di responsabilità, soprattutto nei confronti della squadra e della gente perché sei nell'alto della piramide e devi finalizzare il gioco, il sudore e le fatiche di tutti i compagni di squadra. Penso che la punta deve segnare e dare una mano alla squadra, essendo un punto di riferimento davanti. Durante le azioni la squadra cerca l'attaccante che tiene palla e fa respirare il team".

Conoscevi già qualcuno dei tuoi nuovi compagni?
"Assolutamente sì. Il nuovo acquisto Andrea Romano è stato mio compagno lo scorso anno alla Pro Sesto; il mitico Paolo Acerbis, portiere di categorie superiori e che non centra nulla col dilettantismo; conosco Fabio Adobati, Matteo Marinoni e tramite amici in comune Manuel Personè".

Quali obiettivi ti poni?
"Venendo alla Tritium ho chiesto espressamente di alzare l'asticella per portare quel qualcosa in più che la gente di Trezzo sull'Adda, i tifosi e la società si possono aspettare. L'obiettivo stagionale iniziale era una salvezza tranquilla, magari adesso la nostra testa e mentalità devono cambiare. Ho voglia di centrare un obiettivo importante. Dal punto di vista personale voglio fare quanto meglio possibile e giocare tutte le partite in modo professionale, serio e spensierato, dopo la parentesi Seregno che è stata un disastro sotto tutti gli aspetti. Voglio fare il meglio possibile".

Che sensazioni provi dopo pochi giorni alla Tritium?
"Ho avuto il nulla osta dal Seregno dieci giorni fa e mi sono allenato con i biancoazzurri. Ho sensazioni positive: è un team giovane, pimpante, affamato di risultati importanti, già ottenuti all'andata con squadre di vertice. E' una compagine che non si arrende mai".

Professione e titolo di studio?
"Sono diplomato in ragioneria. Nella vita ho sempre giocato a calcio, anche se da poco allenandomi di sera, che per è una novità assoluta, ho trovato un lavoro in palestra a Cinisello Balsamo".

Quanti gol metterai a segno?
"E' da un po' di anni che non rispondo più a questa domanda per scaramanzia. Ho un mio obiettivo fisso nella testa e spero di realizzarne tanti".

Un saluto ai tuoi nuovi tifosi?
"Li saluto tutti, li aspetto allo stadio: è una piazza calda. Ultimamente a seguito del fallimento ha vissuto un periodo di vuoto, nelle ultime stagioni ha vinto diversi campionati tornando nel massimo delle categorie dilettentantistiche. In serie C anni fa la Tritium era una piccola bomboniera. Sempre Forza Tritium".

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Gio 05 dicembre 2019 alle 22:00
Autore: Mattia Vavassori
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