E' notizia di oggi del passaggio di proprietà del Monza a Dennis Bingham, imprenditore inglese, che ha rilevato la società brianzola dall'anglo-brasiliano Anthony Armstrong-Emery. Per parlare della vicenda societaria del Monza e del momento della Giana Erminio la redazione del portale TuttoTritiumGiana.com ha contattato il giornalista sportivo Luca Viscardi, redattore del sito monza-news.it e voce per SportTube-Lega Pro Channel delle telecronache delle gare della compagine di mister Cesare Albè.

Luca, finora un buon impatto per la Giana Erminio in Lega Pro.
"Sono pienamente d’accordo. Credo che questa affermazione valga sia per il gioco espresso dalla squadra sia per i risultati ottenuti. I ragazzi di Albè hanno spesso offerto un calcio propositivo, come dimostra il frequente ricorso al modulo con tre attaccanti. Sul piano dei risultati, la classifica parla chiaro: la Giana ha gli stessi punti dell’Unione Venezia ed addirittura due in più del Mantova; ma, soprattutto, ha dietro di sé sei formazioni. Un bilancio senz’altro positivo dopo sedici partite".

Qual è il segreto del team biancoceleste?
"Cito due aspetti: primo, la grande compattezza di un gruppo di ragazzi che si conoscono da tempo e che stanno crescendo e maturando insieme. La continuità e la capacità di programmazione sono elementi alla base di tante squadre che negli anni recenti hanno superato ogni aspettativa di rendimento. Secondo elemento è lo spirito con il quale la Giana affronta le partite, ovvero la consapevolezza di poter affrontare tutti gli avversari senza alcun timore reverenziale, continuando ad essere “se stessi” e facendo leva sulla motivazione".

Cesare Albè, il Ferguson della Martesana, è il vero direttore d'orchestra?
"Quasi vent’anni sulla panchina della Giana, un rapporto quasi paterno con tanti di loro, una totale unità di intenti e vedute con la società. Se la squadra è arrivata fino in Lega Pro, gran parte del merito è del suo tecnico, il quale prima, durante e dopo le partite è emozionato come i suoi giocatori. Senza dimenticare l'importanza del presidente Oreste Bamonte".

Domanda provocatoria: tutto merito della Giana Erminio o il livello della categoria della Lega Pro si è abbassato? Che impatto sta avendo la recente riforma del campionato di Lega Pro?
"Quest’anno nello stesso girone di Lega Pro trovano posto squadre che la scorsa stagione militavano in Serie B, in Prima Divisione, in Seconda e addirittura in serie D: questa mescolanza ha spinto verso un abbassamento del livello della categoria, ma la diminuzione delle squadre professionistiche ha generato un effetto nella direzione opposta. Poi c’è l’altro capitolo legato alle normative sugli under. Personalmente parlerei di polarizzazione, con campionati suddivisi in due o più blocchi: chi lotta per promozione e playoff, chi per restare a centro classifica, chi per evitare i playout…".

Sei stato impressionato da qualche giocatore allenato da mister Albè? Marotta è nel mirino del Crotone...
"Premesso che tutta la rosa meriterebbe una citazione per quanto sta dimostrando, tra i singoli Marotta mi ha colpito per il gran dinamismo e l’intelligenza tattica. Anche Augello – terzino classe 1994 – secondo me ha disputato un buon avvio di torneo, anche se è reduce da due panchine consecutive. Infine, occhio alla coppia di portieri: Sanchez ad esempio è giovanissimo e le sue doti di para rigori non saranno passate inosservate".

Parliamo della recente situazione societaria del Monza.
"E’ di poche ore fa la comunicazione ufficiale relativa all’insediamento dell’inglese Dennis Bingham. La speranza è che la nuova proprietà provveda al pagamento dei debiti e degli stipendi arretrati, evitando così la penalizzazione in classifica e rilanciando l’obiettivo di conquistare la zona playoff al termine del campionato. Aspettiamo la prima conferenza stampa del nuovo presidente per conoscere qualcosa di più sui suoi progetti per il futuro biancorosso".

Chi sono i veri responsabili? Armstrong in primis, l'ex dg Ulizio o c'è qualche altra persona?
"Come per tutte le situazioni complesse, le responsabilità difficilmente sono imputabili ad una sola persona. Armstrong aveva promesso investimenti e una rapida scalata verso la B, salvo poi non pagare regolarmente gli emolumenti ed allontanarsi da Monza sulla scia di gravi problemi legati alle proprie attività. Qualcun'altro, che in estate presentava le ambizioni della squadra con espressioni quali “noi vogliamo essere presuntuosi”, se n’è andato lanciando strali verso società, staff e giocatori. L’unica certezza è che le responsabilità non sono di staff e calciatori che si stanno comportando in maniera esemplare".

Non si rischia un nuovo caso Tritium a Monza?
"Lo sapremo presto: aspettiamo le mosse della nuova società, in primis il pagamento degli arretrati".

Perché, secondo te, certi personaggi orbitano sempre nel calcio?
"Nonostante le difficoltà dell’intero settore, il mondo del calcio resta una vetrina, un canale per ottenere visibilità, pubblicità e “fare rete”. Purtroppo, specialmente in categorie come la Lega Pro, questi obiettivi possono diventare prevalenti - ovvero più semplici e più redditizi da conseguire - rispetto alla realizzazione di un vero progetto sportivo".

Cosa ne pensi dei tifosi del Monza che pagano le trasferte ai giocatori?
"Un gesto bellissimo, sincero, che dimostra fin dove possa spingersi il legame dei tifosi con i propri colori. Mi piace pensare alla vittoria di Pordenone, arrivata dopo oltre novanta minuti di sofferenza, come alla chiusura ideale di una pagina che tutti i tifosi biancorossi ricorderanno a lungo".

Porteresti qualche giocatore della Giana Erminio al Monza? Se sì, chi?
"Non saprei: non è detto che cambiando casacca il rendimento resti lo stesso".

Come vedi le prossime partite della Giana in trasferta a Salò contro la compagine bresciana di mister Giuseppe Scienza e del Monza al Brianteo contro l'Arezzo di mister Eziolino Capuano?
"La FeralpiSalò ha il favore del pronostico: in casa la squadra di Scienza ha vinto sei volte su otto, e vanta giocatori di provato rendimento come Pinardi. Tuttavia la Giana vista nei primi quarantacinque minuti contro il Novara può mettere in difficoltà chiunque, specialmente con un pizzico di attenzione e cinismo in più. L’Arezzo è una squadra scorbutica, che non segna molto ma che subisce poche reti: potremmo assistere ad una gara dove saranno decisivi gli episodi o i guizzi dei singoli".

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Sab 13 dicembre 2014 alle 16:00
Autore: Mattia Vavassori
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