“E’ stratosferico, ha qualità incredibili: un gran fisico, è alto uno e novanta e non ha un filo di grasso. Ha una velocità impressionante che lo porta a essere devastante sia nell’uno contro uno che in contropiede. E calcia con entrambi i piedi grazie alla tecnica affinata nel vivaio del Brescia. Forse non dovevo lasciarlo andar via”. Queste parole sono di Cesare Albé, l’allenatore della Giana da 23 anni, che ha avuto Giorgio Recino alle sue dipendenze per quattro stagioni indimenticabili, quelle che hanno portato la squadra di Gorgonzola dalla Promozione alla Serie C e nelle quali il bomber milanese, classe 1986, ha segnato complessivamente 71 gol. “La Giana è la squadra dove mi sono affermato – dice Giorgio -; resterà per sempre nel mio cuore. Loro lo sanno e anche mister Albé, al quale l’anno scorso ho detto che può sempre ripensarci (ride ndr).”  Oggi Recino sta trascinando il Pontisola in Serie D e domenica scorsa è stato strepitoso nel derby con il Caravaggio, realizzando una tripletta che ha permesso alla squadra di Curioni di arrampicarsi fino al quarto posto in classifica e a lui di raggiungere quota 163 gol in carriera, distribuiti in cinque categorie, dalla Prima alla Serie C: “Davvero sono così tanti – esclama il bomber dei blues -; è una bella cifra. Quest’anno al Pontisola ho iniziato proprio bene, sono contento ma devo continuare così assieme a tutti i miei compagni”. Recino ha già realizzato 10 gol (in 13 partite), gli stessi dell’argentino Santana (ex Fiorentina) della Pro Patria, uno in meno del capocannoniere Ferrario (ex Monza) in forza alla Pergolettese. Nella sua carriera ha vinto tre volte la classifica marcatori, la prima proprio in terra bergamasca. Era la stagione 2010-2011, 22 gol in Promozione con la Brembatese: “Sì mi ricordo quel campionato a Brembate perché da lì hanno cominciato a chiamarmi Re Giorgio; mi sono trovato molto bene e in campo si è visto”. Poi dopo i quattro anni alla Giana, con il titolo dei bomber in Promozione (27 centri) e in Eccellenza (25), una nuova esperienza alle porte di Bergamo con il Mapello in Serie D, chiusa con 12 gol ma anche con la retrocessione della squadra: “Eravamo partiti bene, l’obiettivo salvezza era alla portata ma poi verso la fine del girone d’andata abbiamo perso nove partite consecutive e non ci siamo più ripresi”. E quest’anno, dopo una stagione non brillante con l’Olginatese (solo 8 gol), ecco il Pontisola dove con l’ex atalantino Ferreira Pinto si trova a meraviglia, lui che alla Giana aveva giocato con un certo Gasbarroni (ex Sampdoria e Parma): “Ferreira Pinto è un grande campione, non solo in campo ma anche come persona. E’ un esempio, è quello che va più forte di tutti e io sto imparando molto da lui” Ma cosa c’è nel futuro di Recino? “Il 31 dicembre il matrimonio con la mia Valeria, alla quale ho già detto che voglio giocare altri quattro o cinque anni, poi avere una famiglia”. Sulle possibilità di questo Pontisola e sugli obiettivi stagionali non ha dubbi: “Se continuiamo così possiamo raggiungere i playoff. Il titolo di capocannoniere? E’ dura visti gli avversari, ma i conti li facciamo a fine stagione”. Per ora sono 163.

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Ven 10 novembre 2017 alle 19:00 / Fonte: Edizione cartacea de "L'Eco di Bergamo" di oggi 10/11
Autore: Stefano Spinelli
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