La Giana Erminio in questi giorni si ritrova in un limbo, causato dalla classifica molto corta che le permette di rimanere agganciata al treno di squadre che ambiscono ai playoff, ma allo stesso tempo deve guardarsi alle spalle con una certa cautela, e conquistarsi quanto prima una salvezza tranquilla (dopo la penalizzazione dell'Arezzo di ieri CLICCA QUI, ai biancocelesti basterebbero altri due punti nelle prossime tre gare per assicurarsi la categoria per il quinto anno consecutivo, con ancora lo scontro diretto col Gavoranno da disputarsi in casa la penultima giornata). Un giocatore che è cresciuto fin da giovanissimo nella Giana Erminio, è stato intervistato dai colleghi di Zonacalcio.net qualche settimana fa. Si tratta del centrocampista Marco Capano, che ricorda il suo primo gol nel professionismo nella partita al Moccagatta contro l’Alessandria lo scorso 17 marzo: “Per la prima volta sono andato in rete in Serie C proprio con il gol del 2-2 nel match decisivo contro l’Alessandria, un gol indimenticabile. Io do sempre il massimo, anche se ultimamente giocavo meno ma ora il mister mi sta impegnando un po’ di più e ne sono contento, mi sto trovando bene. Conta solo l’individualità, però se non c’è il gruppo alla base è difficile ottenere risultati, soprattutto contro le squadre più forti”.

Sulla situazione in classifica: “Abbiamo lasciato finora tanti punti per strada, vediamo di mettercela tutta nel proseguo del campionato perché i tre punti servono. Dopo l’annata scorsa nella quale siamo riusciti ad arrivare ai playoff e purtroppo ci siamo fermati abbastanza presto, adesso tra di noi c’è la speranza almeno di ripeterci, poi se non dovesse riuscire l’impresa comunque rimanere in categoria sarebbe fondamentale per noi”.

Sugli obiettivi della squadra: “Andare un po’ più avanti rispetto ai playoff disputati l’anno scorso sarebbe quindi il nostro sogno. La Serie C è una bella categoria dove ti confronti con ragazzi anche più grandi, di 35-36 anni. Noi giovani possiamo farci le ossa e continuare a sognare di arrivare alla massima serie”.

Su quanto sia determinante avere in squadra giocatori esperti: “Giocatori come Bruno oggi, ma anche Pinardi in passato, sono stati e sono parecchio importanti soprattutto nei momenti di difficoltà. I ragazzi più giovani tendono a buttarsi un po’ giù quando magari non arrivano i risultati, i più esperti sono quelli che hanno le spalle più larghe e riescono ad assumersi le responsabilità, permettendo alla squadra di continuare a giocare tranquilli, sono determinanti direi”.

Sul percorso al club biancoceleste: “La Giana Erminio è una famiglia, questo è il termine giusto per definirla. Da tre anni sono in Prima Squadra e ne ho fatti due con la Berretti e uno con la Juniores. Posso confermare che questo è un gruppo unitissimo, una famiglia che va dai magazzinieri al resto dello staff. Ci sono sempre gli stessi elementi rimasti dalla promozione fino alla Serie C e la bravura secondo me è sempre stata proprio quella di mantenere tutti, in linea di massima. Questa penso sia la forza maggiore della Giana”.

Infine, svela i giocatori a cui si ispira: “In passato mi ispiravo a Giovinco nel periodo in cui giocava nella Juve, ora è andato più lontano quindi è più difficile seguirlo. Un calciatore che vedevo in televisione ma con cui poi ho avuto opportunità di giocare è Gasbarroni, mi è servito molto allenarmi con lui, cercare di prendere spunto perché il mio e il suo ruolo potrebbero combaciare. Allenarsi con un calciatore del genere e vederlo anche nella vita quotidiana è importante anche per il gruppo

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Gio 19 aprile 2018 alle 12:30
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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