Torna anche questa settimana “L’Angolo dei Ricordi”, la nuova rubrica che vi terrà compagnia durante tutta la stagione, raccontando il passato calcistico di un ex giocatore biancoazzurro. In questa puntata l’ospite è il bergamasco Giorgio Pesenti, classe 1975, indimenticato attaccante biancoazzurro che ha vestito la maglia della Tritium dalla stagione 2004/2005 all'estate del 2010, salvo una parentesi nel 2008/2009 in Eccellenza a Villa d'Adda, con più di 70 reti all'attivo con la casacca abduana.

Arrivi nell’estate del 2004 e con 30 gol realizzati la Tritium arriva seconda e vince i playoff di Eccellenza...
"Quell’anno fu eccezionale sotto tutti i punti di vista: arrivammo secondi (il Renate arrivò primo nel girone B d'Eccellenza, ndr), ma forse fu meglio essere andati ai playoff e vincerli battendo in finale la Nuova Colligiana (1-1 in Piemonte, vittoria 5-2 a Trezzo, ndr). Fu serie D: in questo modo si composero i nostri tifosi, il gruppo degli storici “fanatici” e tutti gli altri. L’interesse divenne alto e tutti i trezzesi iniziarono a seguirci. Tutto sommato il fatto di essere approdati ai playoff fu un’esperienza importante".

Nel primo anno di serie D si chiude al terzo posto...
"Esatto, sulle ali dell’entusiasmo. Era la stagione 2005/2006: la Nuorese e alcune altre società, come Palazzolo e Fanfulla, erano già strutturate per quella categoria. Probabilmente in quell'annata pagammo un po’ di inesperienza, però servì per crescere. Andammo a Roma a disputare i playoff contro il Monterotondo, partita che finì 1-1, ed uscimmo perdendo in casa 2-1 con il Celano: ho una serie di ricordi positivi".

Ricordi la tua doppietta con il Fanfulla e l’espulsione?
"Certo: nacque tutto da una situazione che non mi capitò prima in carriera. Cinque o sei tifosi del Fanfulla se la presero con me, forse perché disputati alcune partite discrete contro di loro. Alla fine, dopo aver siglato due reti (la partita terminò 5-2 per la Tritium, ndr), sono esploso: fu un errore e mi è capitato poche volte nella mia vita. In sostanza fu una situazione divertente perché non ci fu violenza: è stata una presa in giro da parte mia a quei quattro tifosi".

Ed il gol in rovesciata al Calangianus?
"Stagione 2006/2007: l’ ho ben presente perché il filmato di quel gol è finito ed è ancora in internet. Alcuni amici me l’hanno segnalato, non essendo molto affine alle tecnologie. Internet ti permette di essere conosciuto in tutta Italia e ogni tanto qualcuno mi invia delle foto relative a quella rovesciata con il Calangianus alla Pista: sullo sfondo si vede la mia famiglia, la mia compagna e tutti i tifosi. Quella marcatura è stata una delle più belle che abbia mai realizzato nella mia carriera: un po’ per fortuna e un po’ per pazzia ci provai, anche perché era una palla molto alta e, pensandoci bene, ho rischiato l’osso del collo: ero giovane".

Nell’attacco di mister Mangia eri il perno…
"Nel modulo di quel team ero la punta più avanzata. Eravamo veramente una squadra fortissima offensiva schierata con il modulo 4-2-3-1. Secondo il mio parere giocammo delle grandissime partite. Ricordo bene quella stagione, anche perché il Como ci recupero in classifica. A Natale eravamo avanti di nove punti dalla seconda e nella sola andata conquistammo 43 punti". 

E’ stato un testa a testa col Como ma alla fine si arriva secondi con 72 punti.
"Bravissima. Quel Como, nel girone di ritorno, non ha sbagliato un colpo. Noi eravamo soliti mettere in scena tantissime battaglie su ogni campo, avevamo tutti contro; probabilmente i lacustri erano favoriti per il blasone. E’ stato doppiamente difficile arrivare a 72 punti. In seguito, nei playoff di serie D, arrivò un’altra beffa nei playoff ad un passo dalla Lega Pro nella partita con il Montichiari. Disputammo un match spettacolare: perdevamo 1-0, ribaltammo il risultato e sul 2-1, al novantesimo, per un’incomprensione in difesa, gli avversari trovano la via del pareggio e alla fine furono loro ad essere ripescati tra i professionisti. L’anno dopo la Tritium giocò nuovamente il campionato Interregionale. Fu devastante: uno dei momenti più brutti".

Dopo un anno a Villa d’Adda, torni a Trezzo e si vince la serie D...
"Esatto, sono stato a Villa d’Adda in Eccellenza per intraprendere una nuova esperienza. Dopo tre mesi di militanza nel team bergamasco mi feci male al ginocchio e dovetti stare lontano dai campi di gioco tutta la stagione. L’anno dopo “papà” Ghezzi mi rivolle a casa e nel frattempo recuperai dall'infortunio al crociato. Non feci grandi presenze ma quello fu l’anno in cui ritengo che il gruppo diede una dimostrazione di forza devastante in qualunque parte si andasse a giocare. Era un organico di una ventina di calciatori ma, a prescindere da chi giocava, non cambiava niente: era un gruppo fantastico. Mi ricordo quando Vecchi mi fece giocare la partita della vittoria del campionato, pensandoci ancora adesso mi viene la pelle d’oca: ho fatto due gol, abbiamo vinto la partita 3-1, il Caravaggio purtroppo retrocesse e noi vincemmo il campionato".

Per i tifosi eri "Peso-gol": ogni tanto durante le partite t’invocano anche adesso…
"(Ride, ndr) Adesso sono vecchio, gioco in Seconda Categoria ed ho un’impresa edile da portare avanti".

Che effetto ti fa ora vedere la Tritium in Promozione?
"L’effetto inversamente proporzionale a quello che provavo quando ho visto la Tritium in Prima Divisione in televisione. E’ stata una botta al cuore. Non posso dire niente: non so cosa sia successo veramente. Dal mio punto di vista posso solo stimare il mio ex presidente Ercole Ghezzi perché ha portato avanti il tutto da solo per svariati anni. Ripeto, non so cosa sia successo, mi rimane il dispiacere di aver visto il crollo da quella categoria fino a questa. Era motivo di orgoglio per me vedere la Tritium in giro per l’Italia giocare contro Lecce, Trapani, Avellino, Pisa e Foggia, tra le altre".

E adesso in Seconda Categoria a Brembate segni ancora gol a grappoli…
"Gol a grappoli è una parola grossa. L’anno scorso ne ho realizzati venti alla Voluntas Osio, sempre in Seconda. In questa stagione sono fermo a quota tre. Ho fatto una scelta in favore della carriera lavorativa: avere otto persone alle dipendenze da gestire durante la settimana non è facile. Le mie condizioni fisiche sono sotto lo standard: in qualunque categoria se non ti alleni fai fatica.

Per concludere questa intervista piena di ricordi, vuoi fare un saluto ai tuoi vecchi tifosi?
"Li abbraccio tutti, sia il Tritium Club, vale a dire lo zoccolo duro dei tifosi, sia i ragazzi: quando li vedo in giro e ci guardiamo negli occhi il pensiero unico è la Tritium. A Trezzo mi hanno fatto vivere grandi emozioni: mille e passa persone alla domenica che ti incitano. Nel mio piccolo sono orgoglioso e sono contento che si ricordano di me. Dico una cosa in tutta sincerità: fisicamente non sono più la bestia che ero prima, negli anni ho perso un po’ di forza. Quando mi hanno chiamato con la Tritium in Promozione mi sono detto: voglio che mi ricordino così com’ero, quando giocavo in quegli anni".

Giorgio, sei molto simpatico! Ti ringraziamo molto, in bocca al lupo per tutto! 
"Grazie a voi di TuttoTritium.com, crepi il lupo e sempre forza Tritium!!!".

Sezione: SGUARDO SERIE A / Data: Gio 24 ottobre 2013 alle 12:00
Autore: Rossana Stucchi
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