Torna a farci compagnia, dopo la pausa natalizia, "L'Angolo dei Ricordi", una delle rubriche preferite dai lettori del portale TuttoTritium.com, nella quale, in ogni puntata, si racconta il vissuto calcistico di un giocatore della Tritium del passato. Ospite di questa settimana è Leo Di Ceglie, centrocampista classe '89 scuola Atalanta, che ha vestito la casacca abduana dalla stagione 2007/2008 fino all'estate del 2012. Lasciata la maglia biancoazzurra, Di Ceglie ha militato nel Lecco e da poche settimane è in forza all'Ancona, team di serie D.

Leo, arrivi alla Tritium nella stagione 2007/2008 dall'Atalanta.
"Dopo la mia esperienza nelle giovanili dell'Atalanta, nell'estate del 2007 Favini mi propose la Tritium come occasione per entrare nel calcio dei grandi. Dopo il primo colloquio con la società e successivamente con mister Mangia, ho deciso di accettare. Da qui è iniziata la mia avventura in biancoazzurro".

Che ricordi hai di mister Mangia?
"Sono più che positivi. Mi ha insegnato tanto e credo che sia un allenatore bravo e, nel primo anno dopo le giovanili, è stato importante per la mia crescita personale e professionale. Di lui ricordo, in particolare, la sua attenzione per i dettagli e il lavoro sul campo".

Che effetto ti fa averlo visto sulle panchine del Palermo in serie A e dell'Under 21 ed ora in cadetteria allo Spezia?
"Mi fa un effetto strano perché sembra ieri che allenava la Tritium. Penso che sia giusto per un allenatore come lui essere arrivato in certi palcoscenici calcistici".

Stagione 2008/2009: con Cesare Beggi è un anno di transizione.
"In quell'annata calcistica eravamo partiti con grandi aspettative, vista la stagione precedente. Purtroppo una serie di circostanze a noi sfavorevoli non ci hanno permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati".

Raccontaci il tuo gol in casa contro la Solbiatese da trenta metri.
"Non facendone tanti, li ho tutti impressi nella mente. E' stato un grande gol dalla distanza che ci permesso di conquistare i tre punti in palio. La vittoria mancava da parecchie partite e questo aveva incentivato ancor di più la mia gioia".

Estate 2009: la Tritium viene affidata a Stefano Vecchi. La chiamavano la squadra dei record... 
"L'organico formatosi tre anni prima con Mangia con mister Vecchi è stato riconfermato in blocco. Gli inserimenti di alcuni giocatori determinanti sicuramente ci hanno dato un qualcosa in più. Vecchi è sicuramente stato un allenatore determinante senza il quale la scalata memorabile dalla D alla Prima Divisione non sarebbe avvenuta. Eravamo una squadra di 20 giocatori di valore, in cui ognuno ha dato il suo contributo. Ricordo quelle stagioni sempre con grande piacere: eravamo diventati una grande famiglia. Da lì abbiamo tratto la nostra forza".

Il successo in Seconda Divisione.
"È stata una vittoria-rivelazione. Tanti di noi erano alla prima esperienza nei professionisti ma, forse guidati dalle motivazioni dell'anno precedente e sulla scorta dell'entusiasmo, siamo riusciti a fare qualcosa di grande. L'inizio è stato difficile, visti anche i risultati; la vittoria contro la Pro Vercelli, una delle candidate alla promozione, ha dato una scossa a tutta la squadra. Inoltre, l'aver finito il girone di andata in testa alla classifica, ci ha resi tutti consapevoli del nostro valore. La ciliegina sulla torta è arrivata con la conquista della Supercoppa di Seconda Divisione conquistata contro Carpi e Latina".

La salvezza in Prima Divisione.
"Dopo un girone di andata inaspettato, in cui eravamo a ridosso dei playoff, una serie di circostanze ci ha portato a disputare un ritorno sotto tono rischiando seriamente i playout. Fortunatamente, a una giornata dalla fine, ci siamo salvati sul campo di Pavia. Credo sia stato un importante traguardo storico per noi e per la Tritium".

Il rapporto con mister Simone Boldini.
"Con lui non ho mai avuto alcun problema personale. Il suo arrivo alla Tritium in un momento delicato ha rotto un po' gli equilibri, fino ad allora stabili. Venivano da due stagioni strepitose vissute con un allenatore come Vecchi che tutti stimavano e credo che, chiunque fosse arrivato, avrebbe avuto difficoltà a lavorare e a proporre il proprio metodo. Lo ringrazio per quanto ci ha insegnato in quell'anno particolare per tutti".

Non sei confermato e riparti dalla serie D a Lecco.
"Dopo un'estate difficile ho avuto l'occasione di ripartire da Lecco che, nonostante militi ancora nel campionato di serie D, credo sia una delle squadre più blasonate del nord. Ho trascorso un anno e mezzo bellissimo: ho avuto tante soddisfazioni sia sul campo sia fuori dal campo. Il tifo di Lecco mi ha dato molto e l'esperienza vissuta sul lago mi ha fatto crescere sia a livello personale che professionale. Porterò Lecco sempre nel cuore".

Sei appena passato all'Ancona.
"L'occasione si è presentata all'improvviso: non potevo dire di no a un'opportunità simile. È una piazza importante e blasonata, una società solida e ben organizzata, caratteristiche non facili da trovare oggi in serie D, una squadra forte e di valore. Gli obiettivi qui sono di spessore: spero con tutto il cuore di poter dare il mio contributo per raggiungerli".

Che effetto ti fa vedere la Tritium in Promozione?
"E' particolare vedere i biancoazzurri in Promozione ma soprattutto fa rabbia pensare che in trenta giorni siano stati buttati via anni di lavoro e sacrifici. Sono vicino a tutta la Tritium e le auguro di tornare presto dove merita di stare".

Grazie Leo! In bocca al lupo!
"Vi ringrazio per questa opportunità e ne approfitto per augurare a tutti un 2014 ricco di successi e di soddisfazioni. Sempre Forza Tritium!".

Sezione: SGUARDO SERIE A / Data: Gio 02 gennaio 2014 alle 18:00
Autore: Rossana Stucchi
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