Tra le squadre che hanno operato meglio nel calciomercato invernale c’è stata la Giana Erminio. La società di Gorgonzola, dopo il disastroso girone d’andata terminato all’ultimo posto, doveva prendere almeno un giocatore importante per reparto e se possibile anche un portiere esperto. Ebbene, sono arrivati Dario Teso, Daniele Dalla Bona (un errore non confermarlo a maggio) e Jacopo Manconi. Poi tra i pali Paolo Acerbis. Un calciomercato da 7, come lo ha giudicato anche il portale TuttoC, perché è andato proprio a colmare le lacune evidenziate dalla squadra. Ma la Giana non si è accontentata e si è mossa bene e velocemente. Ai primi di gennaio aveva già riportato a casa lo svincolato Greselin (dopo un anno alla Lucchese) e l’attaccante Corti (dopo un anno e mezzo in prestito in Serie D). Infine, l’ultimo giorno, sono arrivati anche due giovani come Nolan e Raja, molto interessanti sulla carta, ma da scoprire sul campo perché ad Arezzo hanno giocato poco. In totale sono stati fatti otto nuovi acquisti, che hanno rivoluzionato la squadra e corretto tutti gli errori della campagna-acquisti estiva (fatti solo da Maspero? Mah). Hanno lasciato il gruppo Remedi e i giovani Cazzago, M’Zoughi e Otelé. In totale 12 operazioni di mercato: mai la Giana ne aveva fatte così tante nella finestra invernale da quando è in Serie C.  L’unico neo è stato non mandare a giocare in prestito in D i vari Zulli, Fumagalli e Serafini (che avevano richieste), così che adesso Albé si ritrova anche una rosa extralarge. I risultati di questa rivoluzione si vedono già. In cinque partite del girone di ritorno sono arrivati 10 punti, gli stessi raccolti in tutto il girone d’andata. Continuando così, la proiezione finale è di 48 punti che significa di certo salvezza diretta. Ma non vogliamo esagerare e quindi, mantenendo i piedi per terra come devono fare i giocatori, diciamo che con la squadra vista contro Gozzano e Carrarese, ma anche a Renate dove non meritava di perdere, la salvezza non è più un miraggio.

Sezione: EDITORIALE / Data: Mar 04 febbraio 2020 alle 11:50
Autore: Stefano Spinelli
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