Riccardo Bertaglio può essere considerato il volto della rinascita sportiva della Tritium: cresciuto nel settore giovanile del club abduano, il difensore trezzese è l'unico superstite del gruppo che nel 2016 ricominciò le attività della Prima Squadra dopo il fallimento del 2014, vivendo da protagonista le tre promozioni consecutive che hanno portato i biancoazzurri dalla Prima Categoria alla serie D.

L'emergenza Coronavirus ha ormai bloccato le attività sportive da diverse settimane: come stai vivendo questa situazione?
"Paradossalmente adesso ho più tempo per allenarmi e per farlo con metodo. Il calcio manca, il ritmo partita - se si dovesse riprendere - sarà da riacquistare man mano, perché comunque allenarsi a casa non è la stessa cosa che farlo in gruppo. Cerco di mantenermi in forma e di seguire i nostri programmi per farmi trovare pronto nel caso in cui si torni a giocare".

Pensi che sia possibile tornare a giocare e concludere la stagione?
"Penso che siamo tutti d'accordo nel dire che la salute viene prima di tutto: se si dovesse ripartire devono esserci le condizioni migliori affinché ciò si possa fare, per noi giocatori, per gli allenatori e per chiunque venga allo stadio. Mettere in pericolo la salute pubblica per il calcio, per quanto io ami questo sport, mi sembra abbastanza stupido".

Tornando al calcio giocato: questa è stata la stagione del ritorno della Tritium in serie D. Tanti giovani, tanti esordienti nella categoria, come te, eppure vi ritrovate in piena zona playoff. Siete la vera sorpresa del girone.
"Da dentro la vediamo meno come una sorpresa, perché noi fin dall'inizio sapevamo che sarebbe stata difficile, ma anche che potevamo giocarci le nostre carte. A livello calcistico stavamo facendo qualcosa di importante, confermarsi ad alti livelli tutti gli anni in categorie nuove non è facile. Stavamo andando bene, siamo un grande gruppo e siamo contentissimi di quanto abbiamo fatto, anche se c'è rammarico per non aver potuto chiudere la stagione come volevamo".

Il salto in una categoria competitiva come la serie D non si è fatto sentire e sei riuscito a ritagliarti un ruolo importante anche quest'anno: te lo aspettavi?
"Sono uno che sa quanto il lavoro alla fine possa pagare. Sono partito dal basso, non ho mai smesso di lavorare con serietà; ero sicuro che tutto ciò mi avrebbe ripagato. Chiaro, magari non mi aspettavo una cosa del genere: a inizio anno c'erano delle preoccupazioni, ti chiedi sempre se riuscirai a mantenere il livello delle stagioni precedenti. Stava andando bene, mi sentivo bene e giocavo con continuità. Sono molto contento, ma non sono sorpreso: so quanto ho lavorato e quanto impegno ci ho messo".

Tu puoi essere considerato uno dei simboli della Tritium attuale: cresciuto nel settore giovanile del club, dopo essere tornato nel 2016 hai vissuto in prima persona le promozioni dalla Prima Categoria alla serie D. Quanto valore ha per te questo legame?
"Sono molto legato alla Tritium: tralasciando quello che mi ha dato in Prima Squadra, che è qualcosa di incredibile, io sono di Trezzo, ho sempre vissuto a Trezzo, ho praticamente sempre giocato per la Tritium, fin dalle giovanili. Il legame che si è venuto a creare è qualcosa di veramente forte. Quando mi sono rotto il crociato in Prima Categoria e sono rimasto fuori quasi tutto l'anno non sono stato scaricato, sarò sempre grato alla società per la possibilità che mi ha dato".

Qual è il ricordo più bello di questi anni alla Tritium?
"Difficile sceglierne uno. Potrei dire la promozione dello scorso campionato, arrivata dopo playoff estenuanti e trasferte in giro per il Nord d'Italia. Per me erano esperienze nuove, è stata un'emozione fortissima".

Cosa ti auguri per le prossime settimane?
"Pensare a cosa possa succedere diventa difficile data la situazione attuale. La speranza è sempre quella che si possa tornare a giocare, altrimenti spero di riprendere a settembre da dove abbiamo lasciato".

Sezione: EDITORIALE / Data: Sab 11 aprile 2020 alle 10:00 / Fonte: Intervista di Fabio Alampi per La Gazzetta della Martesana
Autore: Mattia Vavassori
vedi letture
Print