Luca Mazzola, classe ’98 con un ottimo bagaglio d’esperienza maturato in serie D con le maglie di Tritium, Castellanzese, Tuttocuoio e Gozzano. Reduce da una stagione deludente con la Tritium in cui si è trasferito a gennaio, ai microfoni del portale varesesport.com ha fatto un resoconto del campionato con un occhio rivolto al futuro, in cerca di una nuova sfida ma restando in serie D. 

Sei arrivato alla Tritium a gennaio, com’è stato ambientarsi in una nuova squadra?
“Devo dire che l’ambientamento con la squadra è stato molto semplice, il gruppo era già formato e quando trovi i compagni che sono già in sintonia si ha più facilità a inserirsi nel gruppo. In generale tutto l’ambiente della Tritium è molto tranquillo, a partire dal presidente per arrivare alla squadra e allo staff, che purtroppo è stato il tasto dolente della stagione perché sono stati cambiati tre allenatori in un anno. Io sono arrivato con Nordi, che poi è stato esonerato ed è subentrato Calvi che era l’allenatore della Juniores”.

È stato un campionato particolare, senza pubblico fino alle ultime giornate, come l’hai vissuto?
“E’ stato ben più che particolare, soprattutto per la nostra squadra anche perchè ad aprile abbiamo avuto quasi tutto il gruppo contagiato dal virus, siamo stati fermi quaranta giorni. Io personalmente sono stato colpito pesantemente e ho avuto difficoltà a farmi dare l’idoneità per tornare a giocare; una volta ritornato sul campo, è stato comunque difficile, ho perso tanto a livello di condizione fisica e riprendere è stato molto faticoso. Inoltre quest’anno abbiamo avuto davvero tanti infortuni che hanno complicato tutto il percorso della squadra in campionato. Sicuramente giocare con il pubblico è più semplice, trovi energie nel tifo, purtroppo non ho avuto modo di sperimentare come sia la tifoseria della Tritium, anche se per esperienza devo dire che le piazze con tanto tifo al Nord sono poche”.

La stagione non è andata bene e siete retrocessi in Eccellenza, vi aspettavate di lottare per qualcosa in più? 
“Quando sono arrivato io l’obiettivo era diventato la salvezza con qualche giornata d’anticipo, a inizio campionato la squadra puntava più in alto dopo il buon campionato dell’anno scorso. Ci siamo giocati la salvezza fino alla fine, all’ultima giornata se avessimo vinto saremmo restati in serie D, purtroppo non era una partita semplice. Affrontavamo il Fanfulla che era secondo in campionato, sulla carta molto più favorito per la vittoria rispetto a noi, ce la siamo giocata alla pari ma alla fine abbiamo perso per 3-2”.

La salvezza non è arrivata, quanto rammarico c’è?
“Devo dire tanto, personalmente è il primo anno in cui retrocedo con una squadra e spero di non dover vivere più questa sensazione perché non è per nulla piacevole. Avessimo vinto l’ultima giornata avremmo esultato come se avessimo vinto il campionato, ma quando si è al limite, in cui ci si gioca tutto alla fine, passare dall’estasi alla tristezza per un obiettivo non raggiunto è veramente un battito di ciglia”.

Sezione: NEWS TRITIUM / Data: Mar 29 giugno 2021 alle 10:00
Autore: Mattia Vavassori
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