Paolo Di Nunno, presidente del Lecco, inserito nello stesso girone della Giana Erminio, lancia il suo grido d'aiuto attraverso le colonne di leccochannelnews: "Pensavo che Lecco mi avrebbe aiutato a tirare avanti la carretta. L’obiettivo era vincere il campionato, poi ci sono stati tanti problemi. Personalmente non sto bene di cuore, non posso morire per queste cose. Cercherò di tenere la squadra finché potrò, ma dopo la fine del campionato sicuramente lascerò. Lecco è provincia, la Lombardia è la regione più ricca d’Italia, ma nessuno si è mai fatto avanti per aiutarmi. Non potete pensare che io vada in giro a chiedere l’elemosina, ho otto figli a cui pensare e non posso lasciarli in mezzo alla strada per il calcio. Il Comune? E’ tutto a posto, mi ha dato una piccola somma per finire la palestra allo stadio. Mi servono dei soldi per pagare tutti, ma più di tutti serve qualcuno che mi affianchi e prenda le redini della società, sono disposto a lasciargli tutte le cariche. Non serve, comunque, fare allarmismo, il campionato lo finiamo". Sulla questione sponsor e fondi rimarca: "Mi hanno dato ventimila, cinquantamila euro, poca roba. Le trasferte hanno costi enormi che non so come sostenere, stasera ho parlato con il Presidente Federale Gabriele Gravina e ci hanno promesso i soldi del minutaggio. Quanti? Se il girone “C” non fa giocare i giovani, i soldi non li prende. Ho parlato con il Direttore Sportivo Domenico Fracchiolla e a gennaio vuole prendere tre giocatori (centrocampista, punta e difensore, ndr), inoltre ne vanno mandati via quattro o cinque; Juan Kaprof, inoltre, non si adatta al calcio italiano. L’annata è stata disastrosa per noi. Serie B? Voglio andarci, ma questa stagione è andata storta dopo Como mentre agli altri va tutto bene"

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Mar 15 dicembre 2020 alle 09:15
Autore: Davide Villa / Twitter: @villdav3
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