Siamo in piena emergenza Coronavirus, l’agente patogeno che al microscopio elettronico compare come una corona ed è stato denominato SARS-CoV-2 (oppure Coronavirus di Wuhan). Partito dalla Cina probabilmente già negli ultimi mesi dello scorso anno, a gennaio si è diffuso  in tutte le principali città del secondo più grande stato asiatico, e registrava alcuni casi anche in altri paesi del Mondo, per la maggior parte turisti o persone che per lavoro si erano recate in Cina poco prima dello scoppio dell'epidemia. Al 26 gennaio 2020, i casi confermati nel mondo erano poco più di 2.000 (la maggior parte in Cina) e i decessi 56. A quasi un mese quasi di distanza l’epidemia si è diffusa al di fuori della Cina, in altri 27 Paesi del Mondo, registrando 77.794 contagi confermati ( 76.392 in Cina e 1.402 nel resto del mondo) e 2.348 decessi.

I primi casi nel nostro Paese risalgono allo scorso 30 gennaio a Roma: si tratta di una coppia di turisti cinesi che si era spostata da poco dalla Cina. Al 6 febbraio arriva la conferma di un terzo caso: è un ricercatore italiano di 29 anni rientrato da poco da Wuhan, città in cui lavorava. Dopo più di 3 settimane senza la conferma di nuovi contagi, il 21 febbraio un uomo di 38 anni residente dalle parti di Lodi risulta positivo al test per la COVID-19: si tratta del primo caso di persona che ha contratto l'infezione nel nostro Paese; nonostante le varie indagini, non è chiaro chi sia stato a contagiarlo (inizialmente, si pensava fosse stato un amico di ritorno dalla Cina, ma gli accertamenti diagnostici su quest'ultimo hanno dimostrato che non ha mai contratto COVID-19). Nello stesso giorno, risultano positivi al test per la COVID-19 anche due anziani residenti in provincia di Padova, sui Colli Euganei; nella notte tra il 21 e il 22 febbraio, uno dei due muore. Immediatamente dopo la conferma di questi nuovi casi di COVID-19, il Ministero della Salute italiano ha messo in moto tutte le misure di prevenzione e contenimento dell'infezione, al fine di evitare la diffusione.

Nella serata di sabato 22 il nostro Governo approva le prime restrizioni e lo sport inizia a giocare a porte chiuse. Stando al numero di decessi rispetto ai casi di contagio confermati, l'OMS ritiene che il virus abbia un tasso di letalità medio pari al 2,3% e va aumentando con l'età. Con l’aggravarsi della situazione, da martedì scorso lo sport si ferma definitivamente e mercoledì sera viene ufficialmente dichiarata la prima pandemia da Coronavirus col Governo Italiano che impone misure ancora più restrittive per quanto concerne gli spostamenti non necessari.

Fin da quando è stata dichiarata l’emergenza nell’ultimo weekend di febbraio, il presidente della Serie C Francesco Ghirelli ha subito optato per il rinvio delle partite nei gironi A e B, dove sono inserite squadre del Nord, zone che per prime hanno visto i primi contagi da Coronavirus. Questa settimana la Serie C si è definitivamente fermata fino al prossimo 3 aprile. Ci auspichiamo tutti che le misure d’intervento e prevenzione messe in campo facciano effetto prima di quella data e si possa tornare in campo per concludere il campionato e tornare a tifare i colori biancocelesti, compresi i piccoli tifosi, i quali da casa si augurano che tutto vada nel migliore dei modi come nel disegno di Clarissa e Beatrice che alleghiamo nell’articolo.

Sezione: EDITORIALE / Data: Ven 13 marzo 2020 alle 08:00
Autore: Davide Villa / Twitter: @villdav3
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