Il centrocampista della Giana Erminio Daniele Dalla Bona ha voluto esprimere il suo pensiero tramite il suo blog restovaghissimo.com su questo delicato periodo d'emergenza Coronavirus: "La storia delle mie ultime quattro settimane non è affatto interessante. Credetemi, neanche un po’. Eppure sono state giornate liete, lontane da contagi e condivise con la mia compagna con cui condivido un appartamento di quaranta metri quadri, forse meno, in cui non prende il telefono, ma che annovera un gradevolissimo terrazzino (raggiungibile soltanto attraversando il bagno, ma va beh, di questi tempi non stiamo a focalizzarci su tutto)".

Racconta come trascorre le sue giornate: "I giorni sono scanditi da tanti piccoli riti, tra i quali spiccano un allenamento via Skype con amici, musica, Radio Deejay, Radio 24, podcast, scrittura, lettura e studio. E Mentana. E la Gruber. Fatico a distinguere i giorni l’uno dall’altro, e le notizie che arrivano da tv e radio sono costantemente piuttosto disperanti. I Social tendo ad evitarli per il loro contenuto di sostanziale lamento. Si dice che quando gioca la nazionale, in Italia diventano tutti allenatori. Allo stesso modo ora c’è in gioco la Nazione e sui social sono tutti Presidenti del Consiglio e virologi. E va beh".

Sul suo impegno a restare a casa spiega: "Nel mio piccolo cerco di eseguire un compito che ci ha affidato chi ha la responsabilità di prendere decisioni, stare a casa. Mi rendo conto che le casistiche siano differenti da caso a caso: io vivo in 40mq, il mio vicino ha una villa col parco. Ma va bene così, mi adeguo, non mi lamento. Sto in isolamento, senza lamento. Sto in iso. Comprendo il divieto generale e cerco il più possibile di rispettarlo, comprendendo il fine ultimo di tutto ciò: evitare contatti e di conseguenza contagi, aspettando tempi migliori, sperando arrivino alla svelta. Già, perchè una volta arrivati quelli, ci sono tanti punti interrogativi da affrontare, soprattutto economici, sistemici, finanziari.. ma poi c’è il ritorno alla vita, e la vita è anche svago, è teatro, cinema, ristorante, museo.. stadio".

Non può mancare una sua riflessione sul calcio: "È un pallone, ora sgonfio, che tornerà a rotolare alle giuste atmosfere. Dovessi descrivere il calcio con un immagine, ora esso è un ologramma, vaporoso, intangibile; un non luogo. È come se ci trovassimo in una bolla fatta di pareti dai contorni molli, suoni ovattati, nebbia. Eppure in mezzo a quella foschìa riesco a vederli quegli occhi vivi di chi, come noi, credeva nell’impresa, riesco a vedere la sontuosa cavalcata, vedo e ricordo bene le cinque vittorie su sette partite, i tanti sorrisi, gli abbracci a fine partita.. e mi vengono i brividi. Qualcosa è rimasto in sospeso… Quando si ricomincia?"

Sezione: GIANA ERMINIO / Data: Sab 11 aprile 2020 alle 08:00
Autore: Davide Villa / Twitter: @villdav3
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