Dopo cinque anni e mezzo, Mauro Pizzocchero ha lasciato la Tritium e la sua carica da viceallenatore. Una figura importante che ha percorso da protagonista, affiancando i diversi allenatori, il salto dei biancoazzurri dalla Prima Categoria alla serie D. In questa lunga intervista Pizzocchero parla del suo vissuto con la compagine abduana, esprime le sue sensazioni e ci parla del suo futuro, tra le altre.

Ciao Mauro, parliamo di questo quinquennio. Partiamo dell'estate del 2016.
"Quando mi è stato chiesto di aiutare la Tritium a provare a ritornare grande non ho esitato e poi da trezzese doc è stato un onore e un piacere. Pensando a dove siamo arrivati è da brividi veri".

Quale ricordo ti viene in mente per primo?
"La vittoria in prima categoria è stata una lunga cavalcata trionfale, prima con Leoni e poi con Gigli, con una squadra obiettivamente stellare".

Il salto in Promozione come lo ricordi?
"Siamo partiti con Rizzi, poi cambiato da imbattuti, e l'arrivo di Marco Sgrò. Ci furono alti e bassi, ma quando decidemmo di mettere il piede sull'acceleratore non ci fu più niente per nessuno e abbiamo vinto il campionato".

In Eccellenza la stagione è stata lunghissima, culminata con la vittoria dei playoff nazionali.
"Il vero segreto fu il gruppo formato da persone pulite e uomini veri: arrivammo secondi e giocammo i playoff contro Offanenghese, Rivarolese ed Edmondo Bryan, squadre che dovettero arrendersi. Fu un esplosione di gioia assurda con lo stadio La Rocca strapieno. Eravamo in serie D dopo tre stagioni. Brividi a ripensarci".

Com'è la serie D?
"E' tutto un altro mondo e grazie a risultati utili in avvio prendemmo fiducia nella nostra prima stagione nel massimo campionato dilettantistico, disputando un ottimo campionato e quando ci fu il blocco causa Covid eravamo in zona playoff".

Parliamo della scorsa stagione.
"Fu maledetta: la società provò in tutti i modi a rimediare ma l'ATS causa covid ci fermò tre volte, con allenamenti individuali a casa e nel momento del rush finale eravamo in piena emergenza: abbiamo vinto tanto alla fine ma non bastò e siamo retrocessi sul campo. Fortunatamente ci hanno ripescato in estate".

Parlaci del tuo rapporto con Sgrò.
"Con Marco si è instaurato un bellissimo rapporto che dura tuttora e ci sentiamo spesso. All'inizio il nostro rapporto era freddo, ma da persone intelligenti abbiamo trovato la soluzione e vinto tanto. Lui fa stare bene i giocatori ed è fondamentale".

Ricordo più bello e delusione del tuo percorso alla Tritium?
"La vittoria dei playoff nazionali in Eccellenza e come delusione la retrocessione maturata l'anno scorso, poi annullata grazie al ripescaggio".

Hai lasciato la Tritium da poco: hai nuovi progetti nel calcio?
"Per il momento mi godo la famiglia alla quale ho sottratto tempo e seguirò mio figlio Mattia agli allenamenti e partita. Per il futuro c'è tempo...".

Top 11 della tua Tritium?
"Premetto che ringrazio tutti coloro che hanno indossato la casacca biancoazzurra: ho ancora un bel rapporto con tutti. Senza fare torto a nessuno ti dico: Acerbis, Lorenzo Caferri, Valota, Chiappella, Bertaglio, Marinoni, Cortesi, Personè, Gabellini, Galbiati, Franchini".

Cosa ti senti di dire a Juri, Gianluca e Ivan?
"Posso solo ringraziare Juri: quello che si era prefissato lo ha portato a destinazione. Ricorderò sempre i suoi discorsi del venerdì al campo e le sciabolate al campo di domenica. Ivan Aloardi è un team menager atipico,sempre presente e tosto. Gianluca Leo è il direttore sportivo che ti fa stare bene, sincero e passionale con una bontà d'animo importante ed è un vincente".

Vuoi lasciare un saluto a qualcuno?
"Ringrazio te e tutto lo staff di TuttoTritiumGiana.com per la serietà e l'amore viscerale che nutri e nutrite per la Tritium. Saluto il Tritium Club e i volontari del campo e a Roby. Un saluto particolare va a Felice, Mario e ai 3 moschettieri di FisioLab. Sempre Forza Tritium".

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Mer 17 novembre 2021 alle 20:10
Autore: Mattia Vavassori
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