Allena i Pulcini 2004 Azzurri della ASD Tritium Calcio 1908 da questa stagione ma ha alle spalle una ricca esperienza come istruttore e come giocatore. Conoscitore di diverse culture e paesi, avendo viaggiato tanto, Danilo Bertoni, in questa intervista rilasciata ai microfoni del portale TuttoTritiumGiana.com, ci parla di sè, del suo vissuto calcistico e dei suoi propositi per il futuro.

Danilo, parliamo della tua esperienza da giocatore.
"La mia carriera da calciatore inizia nel settore giovanile del San Rocco, dove ho giocato nei Pulcini per due anni. Sono passato a La Dominate di Monza dove ho militato negli Esordienti e nei Giovanissimi. In questa squadra ho esordito in Prima Categoria a 16 anni e ho vestito questa casacca fino alla chiamata di leva per il militare, che ai miei tempi era obbligatorio, che ho assolto subito dopo aver finito gli studi della scuola superiore. Ho il diploma di perito elettronico impiantista. Una volta tornato dal militare, ho ricominciato a giocare a calcio nella Stella Rossa di Sesto San Giovanni in Seconda Categoria. Dopo questa parentesi calcistica, ho lasciato l'Italia per viaggiare e conoscere nuovi paesi e culture".

E dove ti sei trasferito?
"Sono stato in Asia, in Grecia, nei Paesi dell'Est, in Francia, in Spagna, in Portogallo, nel Nord Africa, in Marocco, in Algeria, in Egitto, in Sudamerica, in Messico, in Guatemala e a Cuba. Alla fine mi sono trasferito nelle isole Canarie a Tenerife. Lungo tutti questi anni all'estero ho sempre cercato di continuare a giocare a calcio in varie squadre di diversi paesi, con mentalità diverse: devo precisare che il confronto con ciò che non conosco mi ha sempre incuriosito ed arrichito a livello personale. La passione per questo sport non è mai cessata: viene praticato in tutto il mondo ed è veicolo per unire realtà completamente differenti per lingua, cultura e stato sociale. Quando corre un pallone siamo tutti nudi: nel gioco non si può mentire ed ognuno di noi mette in campo tutto quello che ha dentro".

Alla fine sei tornato in Italia?
"Certo. Dopo tanti anni sono rientrato in Italia per stare vicino alla mia famiglia in quanto mio padre ha subito un intervento al cuore. Ho deciso di rimanere nel mio stato natìo per piantare le radici. Passato il periodo più critico, è tornata la serenità e ho ricominciato a giocare: la voglia era tanta. Sono passato al calcio a cinque: ormai non ero più un giovane calciatore, ero cambiato anche come persona e dovevo tornare un atleta. Ho ripreso in una piccola società chiamata La Rosa dei Venti. Dopo due stagioni di impegno finalmente è arrivata la chiamata dal Monza Calcio a cinque, dove ho militato tre anni in prima squadra. Ho terminato qui la mia carriera da giocatore nella stagione 2004/2005". 

Hai deciso dunque di allenare?
"Dopo poco tempo il calcio già mi mancava. Ho incominciato ad allenare per la società Brugherio, dove ho vissuto cinque splendidi anni, formandomi come allenatore ed occupandomi del settore giovanile. I bambini sono il meglio del nostro calcio. Ho sempre allenato le categorie Pulcini ed Esordienti. Il Brugherio era una scuola calcio riconosciuta e centro pilota regionale. Ho conseguito il brevetto dalla FIGC come allenatore di base per il settore giovanile: c'era la possibilità e la disponibità per utilizzare la struttura di Brugherio per formare allenatori attraverso corsi teorici ed esercitazioni sul campo, con sedute di primo intervento e colloqui con psicologi. Ho partecipato a questi incontri attivamente, ottenendo la possibilità di confrontarmi con tanti nuovi giovani allenatori, ma anche con più esperti e anziani, di tante società diverse della Lombardia. In seguito mi sono trasferito a vivere a Gessate e sono stato istruttore per la squadra del paese dei Pulcini per due annate calcistiche. Nel 2010 sono approdato alla Pro Sesto dove sono stato mister dei Pulcini per tre anni. Dall'estate 2014 sono alla ASD Tritium Calcio 1908 dove ho incominciato una stimolante avventura per questa nuova associazione sportiva".

Hai una grande esperienza con i Pulcini e gli Esordienti.
"Rispetto ad una Prima Squadra sono due mondi completamente diversi. Si lavora tantissimo in forma ludica con i bambini. Voglio sottolineare il fatto che il calcio è un gioco e, partendo da questo presupposto, dobbiamo insegnare calcio e trasmettere valori importanti per tutta la vita ai nostri futuri uomini che oggi sono bambini. Il mondo, visto dagli occhi dei bambini, è semplice e pulito: non bisogna privarli della fantasia e dalla possibilità di crescere giocando e divertendosi. Sono fortunato: posso passare del tempo di qualità con loro cercando di trasmettere le mie competenze maturate negli anni. Mi accorgo che loro danno molto anche a me: non so mai se ho fatto abbastanza per loro".

Noto molto carica nelle tue parole.
"Sono motivato e orgoglioso nel potermi inserire in una associazione sportiva affascinante e blasonata come la Tritium, che mette al primo posto il settore giovanile. Non chiedo altro che fare parte di questo progetto. Ho sempre allenato una fascia di etá tra gli otto e i dodici anni: è quello che mi piace fare e che mi gratifica".

La ASD Tritium Calcio 1908 ha stretto accordi di collaborazione con Giana Erminio e l'Atalanta.
"Penso che siano molto importanti: abbiamo la possibilità di confrontarci quotidianamente con chi è professionista da anni e che lavora con criterio e competenza. L'Atalanta ha il settore giovanile più importante in Italia ed il sesto in Europa, dietro solo a società come Barcellona ed Arsenal, dove sicuramente gli introiti sono ben diversi".

Hai degli obiettivi stagionali?
"Sono semplici come me: crescere, far crescere, migliorare e migliorarsi sempre divertendosi".

Siamo arrivati alla fine di questa intervista Danilo. Vuoi ringraziare qualcuno?
"Un saluto ed un ringraziamento speciale a tutta la ASD Tritium Calcio 1908. Un grazie di cuore!".

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Mer 12 novembre 2014 alle 09:00
Autore: Mattia Vavassori
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