Fabio Perna, attaccante classe '86, che ieri ha festeggiato i suoi 34 anni, è alla nona stagione consecutiva alla Giana Erminio. Con il club di Gorgonzola è stato uno dei protagonisti dell'ascesa nei professionisti e ha segnato finora 70 gol in tutte le competizioni con la maglia della Giana. Calciatore per certi versi sui generis visto che, oltre al calcio, ha un lavoro a tempo indeterminato part-time. L'esperto attaccante ha rilasciato questa interessante intervista ai microfoni di Tuttoc.com.

Sabato all'esordio in questa stagione avete perso sul campo del Lecco, che tipo di gara è stata?

"Abbiamo affrontato una squadra molto forte, rispetto alla scorsa stagione si sono rinforzati molto e sono convinto che possano fare davvero bene. Tutto sommato abbiamo fatto bene tenendo la partita in pugno, concedendo poco ai nostri avversari. Al di la del risultato non positivo, c'è da essere soddisfatti considerando il fatto che avevamo nelle gambe soltanto una partita amichevole, siamo partiti in ritardo per effetto della nostra riammissione in serie C. Alla luce di quanto visto in questo periodo siamo un bel gruppo, io sono fiducioso per questa stagione".

Hai rinnovato con la Giana Erminio e questa sarà la tua nona stagione consecutiva in biancoazzurro: cosa ti ha convinto a rimanere al club lombardo?

" Venivamo da una retrocessione piuttosto bruciante, l'emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus era arrivata in un momento in cui stavamo benissimo, senza questo evento drammatico ci saremmo salvati. Per questo non potevo chiudere qui in quel modo, mi sentivo di dare ancora il mio contributo. In più qui a Gorgonzola ho famiglia e la situazione legata al lavoro. E poi non ho avuto altre offerte, in passato le ho avute ma per andare via da qui devo percepire da parte di chi mi cerca di volermi a tutti i costi. Questo non è avvenuto, quindi ho sempre deciso di rimanere".

Ti troverai ancora di fronte mister Albè, il tecnico lo conosci ormai da molti anni...

"In alcuni momenti sto più con il mister che con mia moglie, ogni anno dice di voler lasciare poi però tiene davvero tanto alla società. E' una persona eccezionale, nel mondo del calcio ce ne sono pochi come lui, mette al primo posto la persona rispetto al calciatore".

Una vera e propria spada di damocle è rappresentato dal Coronavirus: cosa ne pensi a riguardo e come convivete voi giocatori con questa minaccia?

" E' un fattore condizionante non soltanto del calcio, ma anche nella vita di tutti i giorni. Siamo chiamati a convivere ma lo dobbiamo fare con intelligenza a mio avviso. Ho sentito parlare di ridurre i tamponi, questo non mi trova d'accordo perchè così si mette a rischio la salute di noi giocatori. Così si rischia una nuova diffusione del Covid, poi se andiamo nuovamente in lockdown ci lamentiamo perchè dobbiamo rimanere a casa. Io sarei per fare quei tamponi veloci la cui risposta è immediata. Abbiamo visto con la situazione legata alle positività al Genoa, ci deve essere attenzione massima".

Nello scorso weekend è stato scongiurato lo sciopero in extremis con un accordo fra Lega e Aic. Si è deciso di allargare il numero massimo delle rose a 24. Cosa ne pensi a riguardo?

"E' stato fatto un primo passo, a mio avviso limitare le rose delle squadre di serie C in una annata come questa mi sembra assurdo. Non serve ai giovani, la regola del minutaggio non li aiuta. In una squadra ci deve essere anche un numero considerevole di over altrimenti non crescono, lo abbiamo visto noi lo scorso anno. Tornando agli under, in serie D per esempio giocano solo per alcuni anni per poi andare a giocare in Eccellenza o Promozione. Vengono fuori solo quelli validi, più per la legge dei numeri che per la norma in sé. Tornando alla terza serie si parlava di ridurre le rose, ma così facendo le squadre rischiavano di essere ridotte all'osso, in più non è detto che così facendo si limitano i costi. Il tutto dipende dal valore dei singoli contratti. Poi non capisco perchè si voglia dare priorità alle società e non prendere in considerazione la situazione di alcuni calciatori, soprattutto over che se rimangono fuori avrebbero problemi economici, avendo famiglia e dovendo pagare il mutuo. Infine non capisco perché le altre categorie avevano un limite maggiore a quello della serie C. La terza serie è sempre penalizzata: l'unica professionistica a non aver ripreso, ha meno risorse e diritti tv".

Quindi avresti fatto sciopero?

" Si perché è vero che mi sento in una situazione abbastanza tranquilla, però nel calcio non si può mai sapere. Si parlava di sconfitta a tavolino, ma se nessuno si presentava cosa si faceva? Forse si dava la penalizzazione ad ogni squadra. Era comunque giusto scioperare perché era giusto farlo in considerazone di quello che abbiamo detto in precedenza".

Ci sono situazione difficili che stanno emergendo in questa fase, su tutti Livorno e Trapani: cosa ne pensi? 

"Lo scorso anno è stato il primo in cui non ci sono state problematiche particolari. Quelle che stanno emergendo sono prevalentemente frutto della crisi economica scatenata dal lockdown. La difficoltà delle aziende si sta riversando sul calcio, a Trapani da quello che sembra ci sono problematiche importanti, legate anche alla salute. Dispiace per una piazza importante come Trapani, giustamente la Lega da un tempo al club per risolvere le proprie questioni".

Sezione: GIANA ERMINIO / Data: Gio 01 ottobre 2020 alle 09:30
Autore: Stefano Spinelli
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