E' stato capitano della Tritium ed ora è un allenatore in Serie A al Sassuolo: stiamo parlando di Alessio Dionisi. Alzi la mano chi non lo conosce; ora mezza Italia che mastica calcio sa chi è e lo apprezza come uomo e come tecnico. Noi a Trezzo lo conosciamo da sempre, lo abbiamo contattato e vi regaliamo questa intervista in esclusiva in cui Alessio racconta il suo passato che lo lega inesorabilmente ai colori biancoazzurri.
Benvenuto Alessio, vogliamo ricordare insieme a te quegli anni alla Tritium...
“Quando si parla di Tritium il cassetto è pieno di bellissimi ricordi, indelebili, che non scorderò mai e porto sempre con me; sono state annate bellissime, condivise con tante persone che sento ancora. Tanti dei miei ex compagni sono diventati miei grandi amici, due sono stati anche miei testimoni di nozze”.
I tuoi ricordi della prima annata alla Tritium in Serie D nella stagione 2007/2008.
“Sì, certo me la ricordo molto bene. Doveva essere un po' una ripartenza con mister Mangia e nuovi giocatori, alcuni erano già stati con lui; credo che quella stagione sia stata la prima di una serie di stagioni molto positive. Purtroppo quella prima stagione non si è coronata con la vittoria del campionato perché siamo arrivati secondi dietro al Como. Ma è stata comunque una bella annata; dopo quella io sono andato ad Ivrea ma sono ritornato l'anno dopo, ma credo che già dalla prima stagione si sia seminato per i risultati futuri”.
La stagione 2009/2010 e la vittoria del campionato di Serie D.
“Come dimenticarsela: un'annata bellissima: abbiamo vinto il campionato con cinque giornate d'anticipo. Merito di un gruppo importante, di giocatori molto bravi per la categoria, di un allenatore molto bravo, Stefano Vecchi, che è riuscito ad ottimizzare il lavoro fatto precedentemente dagli altri allenatori e a renderlo ancora più efficace. Quando parlo di questa stagione mi viene in mente la partita con il Darfo Boario, perché alla fine di quella gara la vittoria del campionato era matematica a cinque giornate dal termine. Quindi è stato un po' un coronamento di tutta la stagione e di quelle precedenti. Un'annata bellissima”.
E po la vittoria in Seconda Divisione (l'ex Serie C2) stagione 2010/2011.
“Dopo quella stagione si approda alla prima stagione tra i professionisti per la Tritium. Per me la seconda da titolare dopo quella vissuta a Varese. E' stata un'annata ancora più bella di quella precedente perché da neopromossi ci siamo ritrovati a lottare per vincere il campionato per poi riuscire a vincerlo in casa nell'ultima giornata contro la Sanremese. Bello, bellissimo perché non se l'aspettava nessuno, perché il gruppo si era già formato la stagione precedente; sono arrivati dei ragazzi che hanno portato qualità e motivazione. Mister Vecchi credo che abbia inciso tanto in questo perché ha trasmesso a noi sicurezza in una categoria in cui la squadra non ne aveva; noi l'abbiamo portata in campo e nel girone di ritorno abbiamo coronato questo sogno che all'inizio tra di noi non c'era nemmeno”.
La salvezza a Pavia con una tua doppietta su rigore.
“La stagione in Prima Divisione (Serie C) è stata sicuramente positiva: la prima per la Tritium ed anche per me, la prima per tanti di noi. Iniziata con una sconfitta contro il Carpi e coronata con la salvezza in quella famosa partita di Pavia finita 2-2, giocata per quanto mi riguarda dopo la scomparsa di mia mamma. E' stata una partita particolare perché la società aveva deciso di cambiare allenatore a poche partite dalla fine, perché nel girone di andata avevamo fatto un buon cammino mentre in quello di ritorno c'erano state difficoltà da matricola. Però ci siamo compattati e da quel gruppo che eravamo siamo riusciti ad ottenere questa salvezza, non dico insperata però tanto sperata, sudata ed alla fine arrivata con merito. Sì, c'è stata una mia doppietta su rigore, ero il rigorista della squadra da due stagioni ormai e di conseguenza quella responsabilità e quel piacere toccavano a me. In quell'occasione più responsabilità soprattutto il secondo perché due rigori nella stessa partita per un difensore è abbastanza insolito. Fortunatamente è andata bene, quindi la gioia era grande perché condivisa coi miei compagni nonché amici”.
Segui ancora la Tritium? Ora è prima in Eccellenza e lotta per andare in Serie D.
“Sì, la seguo, l'ho seguita sempre. Seguo la Serie D e l'Eccellenza perché vengo da lì. So che ci sarà un turno molto delicato per la Tritium contro il Mapello: faccio un grandissimo in bocca al lupo alla Tritium, non me ne voglia nessuno ma sono rimasto tifoso quindi dico Forza Tritium”.
Chi senti ancora dei tuoi ex compagni?
“Ne sento tantissimi. Tanti sono diventati grandi amici. I primi che nomino sono Enrico Bortolotto e Diego Daldosso, sono stati anche miei testimoni di nozze due anni fa. Poi Nicola Lenzoni, Andrea Vecchio, Andrea Pansera, sono rimasti miei grandi amici. Luca Turani che sento spesso, so che mi segue, mi tifa, mi supporta e questi sono i ragazzi con i quali ho legato non solo in campo ma anche fuori dal campo, nella vita. E poi tanti altri ragazzi che sento e che vedo da Ciccio Graziani a Gigi Bamonte a Roberto Floriano e con Ruggero Riva ci siamo trovati in campo da avversari, Andrea Malgrati, che ha iniziato la carriera da allenatore, anche Leo Di Ceglie da avversario, io all'Imolese lui all'AlbinoLeffe e poi tanti altri che ho avuto l'opportunità di risentirli come Giorgio Pesenti (Peso), Daniele Casiraghi con il quale abbiamo fatto un'amichevole quest'anno in estate Sassuolo-SudTirol e prima ancora Imolese-Gubbio. Potrei dimenticarmene qualcuno e mi dispiace; porto grandissimi ricordi con me, con tanti ragazzi ho legato per la vita e questo è ancora più importante”.
Avresti mai pensato da calciatore di allenare in Serie A.
“No, non avrei mai pensato di arrivare in Serie A, ma neanche quando ho iniziato ad allenare e nemmeno negli anni successivi. Però ci sono, mi godo questa esperienza e ci metto tutto me stesso. Con l'occasione cito altri due miei ex grandi compagni di squadra ora diventati grandi amici, uno lavora con me ed è Paolo Cozzi; fa parte dello staff, è il mio vice; l'altro è Roberto Gemmi, direttore sportivo del Cosenza, siamo rimasti molto amici e aggiungo che anche Diego Daldosso fa parte dello staff tecnico del Sassuolo come collaboratore. Quindi le cose si sono intersecate”.
Daniele Casiraghi sta facendo un grande campionato col SudTirol: sarebbe bello una sfida tra ex Tritium in Serie A.
“Casiraghi come detto lo seguo e lo tifo. Ci siamo affrontati quest'estate, chissà, il SudTirol sta facendo un campionato straordinario, è partito non bene ed invece ora è terzo in classifica; faccio un in bocca al lupo. Non so come andrà a finire perché la Serie B è un campionato molto competitivo e ai playoff vanno tante squadre forti. Io glielo auguro”.
Tanti allenatori toscani come te stanno facendo un grande percorso in Serie A.
“Sì, non so il motivo, spero che continueranno ad essercene tanti perché tra questi ci sono anch'io. Non vorrei dimenticarne nessuno: Spalletti al Napoli, Sarri alla Lazio, Allegri alla Juve, io al Sassuolo, Semplici allo Spezia, Baroni al Lecce. Sono tanti, il perché non lo so però mi fa piacere sapere di non essere l'unico toscano. Spero che ce ne saranno sempre tanti, vorrà dire che potrei esserci anch'io”.
Sei sempre il benvenuto a Trezzo: un giorno verrai a vedere una partita della Tritium?
“Mi piacerebbe un giorno tornare a Trezzo a vedere una partita, ci sono tornato a giocare una partita da ex ed è stata una bellissima sensazione condivisa anche con mia moglie. Mi piacerebbe ritornare a vederne una e ritrovare la gente perché sono molto affezionato a quei colori, sono molto affezionato a quelle stagioni e le porto con me. Quindi per certi aspetti sarebbe solo un ritornare a casa”.
Stefano Vecchi è primo in Serie C nel girone A con la FeralpiSalò. Sarebbe bello un giorno una sfida da allenatori in Serie A.
“Un saluto lo dedico a Stefano Vecchi: allenatore al quale mi sono ispirato e che ho sentito prima di iniziare la carriera di allenatore. Lo seguo, lo stimo come persona e del quale faccio il tifo, chissà, speriamo che quest'anno possa coronare questa stagione super come l'anno scorso. Ora si sta confermando, cosa difficile, ma è una realtà importante anche se piccola nel panorama calcistico italiano della Serie C. Importante perché ormai si è consolidata in categoria e col mister sta raggiungendo risultati che prima non aveva raggiunto. Speriamo che questo possa essere di buon auspicio. Ovviamente lo seguo, lo sento e l'ho visto poco tempo fa”.
Vuoi fare un saluto a tutti i tuoi tifosi biancoazzurri che ti ricordano ed ora fanno il tifo per te.
“Saluto tutte le persone di Trezzo, saluto tutte le persone che ho conosciuto e le porto con me. Le mie esperienze mi hanno reso la persona che sono. Spero una persona migliore e sicuramente quelle stagioni mi sono rimaste dentro e sono indelebili”.
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