E' strano scrivere editoriali di questo tipo, ma quanto si sta vivendo da domenica scorsa ha del paradossale e non ha precedenti. Tra ansie e prevenzione causate dal Coronavirus, anche il calcio ne sta risentendo particolarmente. Calendario della Serie A stravolto. Juventus-Inter e altre quattro (forse cinque) partite a porte chiuse. Quattro partite della serie B a porte chiuse. Giovedì in Europa League l'Inter a San Siro senza pubblico con il Ludogorets che si presenta in maschera e guanti a Milano. Rinviato il turno della serie C che vede la Giana Erminio con un calendario fittissimo a marzo tra recuperi e partite domenicali, con sette gare in un mese, sospesa tutta l'attività in serie D, con la Tritium che deve recuperare tre gare, essendo state rinviate sia la partita di domenica scorsa tra le mura amiche col Dro Alto Garda che la gara del 1° marzo in trasferta col Villa Valle che quella del 4 marzo in casa con il Virtus Bolzano. Caos rimborsi in generale in tutte le categorie, i tifosi protestano. Il calcio italiano si ferma, chiude gli stadi, si rimanda a data a destinarsi o si programmano i recuperi creando tour de force dei calendari come sopra spiegato. Effetti del Coronavirus sul pallone che rotola lungo tutta la penisola, dalla Serie A alla Serie D, dai professionisti ai dilettanti, da Cristiano Ronaldo all'ultimo calciatore di Terza Categoria lombarda o veneta che dir si voglia. Dopo le quattro partite rinviate domenica scorsa, il calendario della Serie A subisce un’ulteriore cambiamento. Nelle zone a rischio si giocherà senza pubblico (ed è già qualcosa). Tutti in quarantena. E la 26ª giornata viene stravolta. A porte chiuse quindi il big match Juventus-Inter (domenica sera) con una perdita dell’incasso per la vendita dei biglietti stimabile in circa tre milioni di euro per il club campione d’Italia. Ma il Codacons ha chiesto la diretta in chiaro, che potrebbe essere trasmessa da TV8: Sky, che detiene in diritti, e Lega Calcio ne stanno parlando. Niente pubblico anche per Udinese-Fiorentina (è prevista sabato, ma c’è l’ipotesi che possa slittare a lunedì 2 marzo), Sassuolo-Brescia, Parma-Spal e Milan-Genoa. Le restrizioni per la Serie A e Serie B per ora fanno riferimento alle regioni a rischio: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. A proposito di quest’ultima: quasi certe le porte chiuse anche per Sampdoria-Verona, in programma lunedì 2 marzo a Genova. L’UEFA ha già stabilito che anche Inter-Ludogorets, ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League previsto per giovedì a San Siro, si giochi a porte chiuse. Intanto la Lega Pro (Serie C) ha rinviato la 9ª e la 10ª giornata di ritorno nei gironi A e B (si tratta di 35 partite) e la Lega Dilettanti ha sospeso tutte le partite delle regioni coinvolte. Il Milan attraverso i suoi canali ufficiali informa di aver predisposto una procedura di rimborso dei biglietti per la gara di domenica con il Genoa; altre società stanno valutando modalità di rimborso per i propri abbonati. La Juventus va in controtendenza: non rimborsa, però perde i ricavi di museo, negozi e attività commerciali legate all’evento-partita. Lunedì il titolo della Juventus ha avuto un crollo in Borsa chiudendo con un -11,8%. Per l’industria-calcio si tratta di un danno enorme. Il calcio incide per il 35% sul volume d’affari generato dal mondo dello spettacolo italiano, con un indotte economico di 18,1 miliardi di euro e un impiego di oltre 250.000 persone. La situazione – non solo nell’Italia sportiva – è per ora sotto controllo. In queste ore Michele Uva – vicepresidente dell’UEFA – ha dichiarato: "Cerchiamo di non fermarci, il percorso sportivo verrà bloccato solo se la situazione dovesse precipitare". Ma in Europa si guarda all’Italia con preoccupazione, anche in vista dei prossimi impegni della Champions League. A Valencia c’è ansia per il ritorno degli ottavi contro l’Atalanta. I nerazzurri dovranno giocare al Mestalla, ma tutto è ancora in dubbio per gli sviluppi del morbo. Calendari intasati, date introvabili per i recuperi, difficoltà nel gestire l’emergenza: il calcio italiano naviga a vista, con una sola certezza. I tempi per tornare alla normalità non saranno brevi. Il rischio è quello di dover stravolgere anche i prossimi week end. E c’è già chi parla di "campionato falsato" e prospetta la possibilità di ridisegnare completamente il calendario. Quello che dobbiamo fare nel nostro piccolo è sperare che la situazione generali migliori e auspicarsi che presto possiamo tutti tornare allo stadio a vedere la Giana Erminio e la Tritium: entrambe le compagini devono riprendere il loro cammino per conquistare i rispettivi obiettivi stagionali supportarti dai tifosi.

Sezione: EDITORIALE / Data: Gio 27 febbraio 2020 alle 06:00
Autore: Mattia Vavassori
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