L’attaccante della Giana Erminio Daniele Rocco arriverà per la seconda volta da avversario al “Nereo Rocco” di Trieste dopo l’esperienza al Monfalcone in Eccellenza, città della quale è anche nativo. Ma arriverà soprattutto a giocare contro quella squadra dove il 24 maggio 2015, nello spareggio di Dro, fu il salvatore della patria alabarda: con un incredibile gol in rovesciata negli ultimi scampoli dei tempi supplementari, diede la salvezza alla Triestina dopo una stagione tribolatissima in serie D. E’ stato intervistato dai colleghi de “Il Piccolo”, quotidiano di Trieste, in vista di questa sentita partita: «Ci sarà un po’ di tutto dentro di me, soprattutto una grande emozione. Si sa benissimo che io sono un tifoso della Triestina, e giocarci contro sarà una sensazione davvero strana, poi è chiaro che in campo darò il massimo: si tratta della mia carriera e farò ovviamente il meglio possibile per la squadra dove gioco».

In quella stagione 2014/15, Daniele Rocco arrivò in alabardato nel mercato di dicembre e si impose subito a suon di reti portando alla salvezza l’Unione 2012 allenata da Ferazzoli, il tecnico richiamato da Pontrelli in fretta e furia per i play-out dopo che era stato esonerato a inizio aprile: «Per me fu davvero un’annata indimenticabile. Pochi mesi ma vissuti bene. Avevo un bellissimo rapporto con il pubblico e i tifosi. E quel giorno a Dro sì, calcisticamente è stato il mio miglior giorno: ricordo esattamente l’emozione del momento in cui alzai la testa e vidi entrare la palla in rete. Come mi inventai quella rovesciata? Sono quelle cose che ti senti sul momento, di istinto, e ci provi. Ed è andata bene».

E inizia a parlare della Giana Erminio: «Sì, lo scorso anno ho fatto davvero bene e così ho avuto questa bella opportunità, che spero di sfruttare nel miglior modo possibile. Finora non ho giocato tantissimo, spero di trovare presto più minutaggio e soprattutto di cominciare a far gol, che mi manca tanto. Cosa farei se segnassi contro la Triestina? No, non esulterei. Intanto mi alleno e cerco di dare il massimo. Il fatto è che nelle squadre di serie D ci sono in pratica quei due o tre attaccanti e giocano sempre loro, in serie C è diverso, c’è molta più competizione. Io credo che un salto fra le due categorie ci sia sicuramente e si avverte, ma sta a me ora dimostrare di poter essere protagonista anche in serie C

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Sab 03 novembre 2018 alle 23:30
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
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