E’ stato intervistato dal portale gianlucadimarzio.com l’ex attaccante della Giana Erminio classe 1981 Andrea Gasbarroni, che ha militato in biancoceleste tra il girone di ritorno del primo anno in Lega Pro della compagine martesana, e la stagione 2015/2016, collezionando 38 presenze e 4 reti. Gasbadona, così ribattezzato dai media, ha indossato anche le maglie di Juventus (solo panchine nella stagione 2000/2001), Varese (in C1 nel 2001/2002 28 presenze e 6 reti), Palermo (tra serie B e serie A tra il 2003 e il 2005 48 presenze e 6 reti), Sampdoria (tra il 2003 e il 2006 in B e in A 60 presenze e 7 reti), Parma (tra il 2006 e il 2008 in serie A 55 presenze e 11 reti), Genoa (in serie A nella stagione 2008/2009 10 presenze e nessuna rete), Torino (tra il febbraio 2009 e il giugno 2012 63 presenze e 2 reti) e Monza (in Lega Pro 49 presenze e 24 reti), prima di approdare appunto alla Giana. In ultimis al Pinerolo in serie D, dove Andrea ha collezionato finora 13 presenze e 4 reti, l’ultimo domenica scorsa contro il Verbania: “Ero rientrato a fine anno dopo essermi rotto un dito del piede col Bra. Un pestone? Eh, qualcuno mi arriva, che ci vuoi fare. Scarico sul lato corto dell'area, ho puntato l’uomo e l’ho messa a giro sul secondo palo. Un bel gol, bene dai: eravamo in dieci ed era uno scontro diretto per la salvezza”.

Gol anche all’esordio lo scorso settembre con la formazione torinese: “Sono entrato in una partita assurda. Azioni da una parte all’altra, attacchi contro difese. Sul 2-2, al novantesimo, rigore per il Gozzano: parato. Contropiede e gol mio. Sembrava finita… punizione loro e 3-3. Da fuori può non sembrare, ma è un campionato tosto. Io finalmente sto bene: pubalgia, rotture… Sto bene. Corro, gioco, mi diverto”.

Guardando i vari Del Piero, Zidane, dice: “Dovunque ti girassi ne trovavi uno. Io ero piccolo, non crescevo, pensavo di smettere: tanto valeva giocare sotto casa. Ma Furino mi ha sempre incoraggiato, diceva che sarei arrivato in Serie A”. Su Toni: “Un fisico pazzesco, straordinario per come ha saputo migliorarsi tecnicamente”.

Con Milito: “Aveva tutto, è arrivato tardi. Finalizzatore eccezionale: la metteva dove voleva”.

Con Thiago Motta: “Il migliore. Martoriato dal ginocchio, ma non sbaglia mai”.

Contro gli ex Milan Nesta e i Maldini: “Come si faceva a scartarli? Non li si scartava”.

Anche qualche aneddoto: “Chitarrista al Barbera, ma suonavano i Filippini. Anche Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana, per via di un bronzo alle Olimpiadi, ma non lo dico mai a nessuno”.

Capitolo Giana Erminio e presente: “Avrei voluto chiudere alla Giana in Lega Pro. Non è andata così, nessuna ruggine: ci siamo poi chiariti. Ora corro, meno di dieci anni fa chiaramente, ma più degli ultimi anni. Perché sto bene. E gioco, mi diverto. Pinerolo è un ambiente piccolo che nel suo piccolo fa le cose come si deve. E’ un avventura iniziata quasi per caso, sono andato lì per allenarmi vicino a casa ed è nato un bel rapporto con tutti. Continuo perché so di poterlo fare, nel dubbio sarei il primo a smettere”.

Infine, la famiglia: “Faccio il papà, ho due figlie femmine. Danza, tutù. Speriamo si appassionino alla pallavolo, almeno lì c’è una palla

 

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Mer 11 gennaio 2017 alle 14:00
Autore: Davide Villa / Twitter: @@villdav3
vedi letture
Print