E' troppo facile, se non riduttivo, scoprire adesso quanto sia importante il vasto mondo della Serie C e della D -nel dilettanti, inoltre, ci sono oltre 12000 società, più di un milione di tesserati - dopo che a Messias, all'esordio in Champions League, è bastata mezz'ora per regalare al Milan la vittoria sull'Atletico Madrid. Il talento e lo spirito di sacrificio di chi ha calcato i campi del calcio minore, spesso polverosi, inzuppati d'acqua, dove si affonda fino alle caviglie, può tramutare un sogno in realtà. Messias dai dilettanti alla Champions. Col Casale allenato da Ezio Rossi, gli avversari si chiamavano Corneliano Roero, Albese, Lg Trino, Virtus Mondovì. Col Chieri in Serie D, settimo posto, 14 gol e 33 gare, la classe cristallina, il sinistro fatato, un piede caldo. Per fare un ulteriore salto di qualità nella corazzata Gozzano del presidente Leonardi, allenata da Marco Gaburro, primo in classifica in questo campionato col Rimini. Perché in Serie D e anche in C, oltre a validissimi giocatori come Messias, Tommaso Augello, partito dal Cimiano, passato al Pontisola nel massimo campionato dilettantistico e nella Giana Erminio in Lega Pro, prima di fare il salto nel calcio che conta (Spezia e Sampdoria) e Alberto Paleari, anche lui ha cominciato in D al Pontisola e in Serie C con Tritium e Giana Erminio, tra le altre, giusto per fare qualche nome, ci sono anche allenatori bravi e preparati, che però non hanno le chances che meriterebbero. Solo pochi, in tempi recenti: Roberto De Zerbi, ora allo Shaktar Donetsk, aveva iniziato in Serie D retrocedendo in Eccellenza con il Darfo Boario. Sulla panchina del Sassuolo Alessio Dionisi, un'intera carriera da calciatore tra Serie D e C, nella sua prima panchina da mister nella stagione 2014/2015 in D venne esonerato dopo sette giornate all'Olginatese. Seppe rialzarsi quando il direttore sportivo Simone Di Battista lo chiamò in Serie D al Borgosesia (terzo posto), lo portò al Fiorenzuola (quarto posto), prima di spiccare il volo in B con il Venezia e a Empoli dove vinse il campionato. A volte la meritocrazia paga. Ma servirebbe maggiore attenzione verso la Serie C, la  D e il mondo dei dilettanti in generale. Una riflessione: partiamo da un dato di fatto oggettivo. Ci sono tante squadre in Serie A zeppe di stranieri - spesso scarsi - e si parla di naturalizzare per la Nazionale calciatori come Joao Pedro, Ibanez e Luiz Felipe. Punti di vista e scelte rispettabili, ma è davvero necessario? Sapete quanti nuovi Augello, De Zerbi, Dionisi, Messias e Paleari ci sono nelle categorie inferiori, pronti a spiccare il volo nel calcio che conta. Basta avere voglia di scovarli e dargli una possibilità. Di Lorenzo, difensore del Napoli primo in classifica e della Nazionale, un nome a caso, da dove è partito? Lascio a voi la curiosità di scoprilo.

Sezione: EDITORIALE / Data: Lun 29 novembre 2021 alle 21:00
Autore: Mattia Vavassori
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