La serie A sta per ricominciare, la serie B programma a sua volta la ripartenza, la serie C discute su playoff e playout, il calcio femminile spera nella ripresa del massimo campionato. La serie D, invece, è alle prese con lo stop della stagione, che per molti calciatori dilettanti significa una drammatica situazione economica, visti l'assenza degli ammortizzatori sociali, la crisi di aziende e sponsor impossibilitati a finanziare i club, la coperta cortissima degli stipendi mascherati da rimborsi spese e i settori giovanili della provincia italiana, serbatoio del movimento, di fatto paralizzati.

Dopo l'intervista denuncia del decano degli allenatori, il paladino degli invisibili Massimo Morgia, a parlare con Repubblica, del dissesto del calcio dilettantistico italiano, travolto dal Covid-19, sono altri due diretti protagonisti, con parecchia cognizione di causa. Uno è Alessandro Renica, 57 anni, due scudetti e una Coppa Uefa col Napoli di Maradona e oggi allenatore con ventennale esperienza nella categoria, racconta come decine di città e paesi della provincia italiana stiano rischiando di perdere da un giorno all'altro la loro squadra. L'altro è Evan Cunzi, 36 anni, centravanti del Latina, da due stagioni in serie D, spiega che i calciatori della categoria, dilettanti di nome ma professionisti di fatto, sono pronti a bloccare la prossima stagione, se non verranno ascoltati

Sezione: EDITORIALE / Data: Gio 04 giugno 2020 alle 08:30 / Fonte: Repubblica
Autore: Rossana Stucchi
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