Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Mauro Lafragola, tifoso della Giana Erminio:

La storia insegna che nello sport non è finita forse neanche quando tutto è finito (ripescaggi, squadre salve ma che poi vengono cancellate per bilanci pessimi ecc ecc), ma detto ciò, come non commentare oggi quanto visto e l'esito finale senza attendere sabato prossimo. Buona Giana (una delle migliori) sino al pareggio Trento, poi 20 minuti di black-out e infine gol giusto per lasciare quel minimo di spiraglio... Questo ha detto il campo ma come non ammettere che l'esito sia la corretta e giusta fine di una stagione iniziata male e proseguita peggio? Ogni domenica vissuta con la parola "speranza". "Speriamo giocare meglio"..."speriamo che a gennaio arrivi un centravanti".. "speriamo che il cambio allenatore porti novità di schemi".. "speriamo che le altre facciano peggio di noi... speriamo speriamo". Così tutto l'anno e anche adesso speriamo nell'ennesimo miracolo (vincere con 2 gol di scarto a Trento). Mi sono sempre esposto e ribadisco mio punto di vista (oggi fuori dallo stadio ero comunque in ottima compagnia nel pensarla così). Quest'anno i responsabili non sono i giocatori, neanche i due mister (pur con limiti) ma solo e soltanto chi ha deciso di non mettere più quel minimo di risorse per dimostrare di volere rimanere nella categoria. Un'agonia iniziata già tempo fa. Non scordiamolo. Due anni fa siamo retrocessi nella partita di playout e poi ripescati. L'anno scorso all'ultimo respiro salvi direttamente all'ultima giornata grazie ad un mister e rosa che fecero nel ritorno i miracoli. E adesso siamo arrivati con quasi entrambi i piedi nella fossa. E quindi non resta che... "speriamo che sabato si vinca con 2 gol di scarto". Grazie Pres per la favola realizzata prima ma negli ultimi tre anni un grazie a Lei e suoi collaboratori non possiamo più dirlo. Avete creato ma anche disfato tutto. Ma allora forse sì, grazie anche di questo.

Mauro super tifoso Giana

Sezione: L'ANGOLO DEL TIFOSO / Data: Dom 08 maggio 2022 alle 11:00
Autore: Mattia Vavassori
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