Da questa stagione è una responsabile organizzatrice della nuova ASD Tritium Calcio 1908. E' la mamma di un giovane atleta dei Pulcini 2005 e ha un passato da vera sportiva. Arianna Arcidiacono, 27 anni, originaria di Vaprio d'Adda, è la giovane, simpatica e frizzante Lady Tritium di questa puntata.

Ciao Arianna, iniziamo a parlare di te.
"Certo, volentieri. Ho 27 anni, abito a Vaprio d'Adda, sono un'insegnante di Lettere in una scuola vicina a Trezzo sull'Adda e sono laureata in Filologia moderna".

Sappiamo che hai un passato da sportiva...
"Parlare della mia attività sportiva significa raccontare la maggior parte della mia vita. Ho praticato pattinaggio in linea a rotelle - velocità a livello agonistico per quasi vent’anni. Ho iniziato per gioco con alcune mie amiche quando avevo otto anni e da quel momento non ho più tolto i pattini. All’inizio ero imbranatissima: se non cadevo per terra finivo ultima all’arrivo. In seguito qualcosa è cambiato: ho deciso che non volevo più soltanto partecipare. Grazie alla mia testa dura, alla determinazione, ai sacrifici miei e dei miei genitori, sono riuscita ad ottenere risultati importanti, fino alla vittoria del titolo italiano e la conquista della maglia azzurra. In dieci anni di nazionale italiana sono riuscita a togliermi parecchie soddisfazioni sia in campo europeo che mondiale, oltre ad avere avuto la possibilità di viaggiare per il mondo, in stati come Colombia, Cina e Corea. Da due anni ho abbandonato l’attività agonistica e collaboro come allenatrice con la società Polisportiva Bellusco".

Congratulazioni Arianna! Ti piace il calcio?
"Fortunatamente sì. Guardo le partite da quando sono piccola perché la mia famiglia è super tifosa. Sono cresciuta con mio papà che faceva i voti per far vincere la Juventus. Una volta, una vittoria quasi impossibile all’ultimo minuto gli è costata un pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Bosco, ad Imbersago, ovviamente a piedi da Vaprio d’Adda, il paese dove abito".

Sei una grande tifosa della Juventus, vero?
"Sono geneticamente juventina, ho il sangue bianconero (ride, ndr). Prima del certificato di nascita mio padre mi ha fatto la tessera della Juventus Club. Il mio giocatore preferito ed il mio primo grande amore è stato Roberto Baggio: ne ero innamorata. Oggi il mio idolo è il Principino Claudio Marchisio".

Ci spieghi la regola del fuorigioco?
"Dunque (ride, ndr): se un giocatore tira la palla ad un altro e questo, nel momento in cui parte il tiro, si trova più avanti rispetto a tutti gli avversari è in fuorigioco. Giusto? Dai, più o meno… (ride, ndr)".

Da quanto orbiti nel pianeta biancoazzurro?
"Sono nella Tritium come mamma da tre anni, da quando mio figlio Michele ha deciso di giocare a calcio: l’ho iscritto all’ultimo anno di Scuola Calcio nel 2011".

Da questa stagione opera la nuova ASD Tritium Calcio 1908, associazione sportiva sana di puro settore giovanile. Tu sei una responsabile organizzatrice: in che cosa consiste il tuo compito?
"Con la collaborazione e supervisione di Roberto Ricella, cerco di programmare ed organizzare partite e tornei per le categorie Pulcini 2005 e 2006. Devo dire che non è sempre facile trovare accordi con le altre società e spesso si organizzano partite all’ultimo minuto. Come genitore so che questo atteggiamento può fare arrabbiare perché le famiglie vorrebbero conoscere con largo anticipo gli impegni dei week end per potersi giustamente organizzare. Quest’anno che mi trovo dall’altra parte posso testimoniare di come sia difficile poter consegnare con largo anticipo un calendario proprio perché di frequente gli incontri più importanti vengono presi all’ultimo".

Cosa ne pensi delle nuove collaborazioni tra la ASD Tritium Calcio 1908 e la Giana Erminio e il recente accordo con l'Atalanta?
"Credo che oltre a dare prestigio alla nostra squadra, queste collaborazioni rappresentino un grande stimolo e un’opportunità importante per tutti i ragazzi che giocano nell’ASD Tritium Calcio 1908".

Hai un figlio, Michele, che gioca nei Pulcini 2005: cosa provi a vederlo giocare nella Tritium?
"Quando mi ha detto che voleva giocare a calcio ero un po’ perplessa, dico la verità: ho sempre preferito gli sport individuali. Ovviamente ho rispettato la sua scelta, ma ho deciso subito di portarlo alla Tritium perchè le idee erano molto chiare: 'se vuoi fare una cosa la devi fare bene, seriamente', mi sono detta. Dopo tre anni quando vedo la felicità di Michele quando si allena, quando fa le partite, quando si abbraccia con i compagni per un gol segnato, quando vedo come si diverte capisco di avere fatto la scelta giusta e sono veramente contenta".

Cosa speri per il futuro tuo?
"Guardandomi indietro, mi auguro che sia sempre soddisfatta di quello che ho fatto: spero di non perdere il sorriso e di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno".

E per il futuro di tuo figlio?
"Spero che possa avverare i suoi sogni e che possa averne sempre di nuovi. Spero che la vita gli riservi tante sorprese e che sia piena di buone occasioni".

Siamo arrivati alla fine di questa intervista Arianna. Vuoi salutare o ringraziare qualcuno?
"Mattia mi hai incastrato anche stavolta (ride, ndr). Un saluto a tutti e… Forza Tritium!".

Sezione: LADY TRITIUM GIANA / Data: Mer 05 novembre 2014 alle 16:00
Autore: Mattia Vavassori
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